"La ricerca di un vaccino non è una gara. E anche se lo fosse, dovrebbe essere più una maratona che uno sprint". E' così che il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri, commenta all'AGI gli annunci arrivati prima dalla Russia e poi dalla Cina dell'approvazione di due vaccini contro il nuovo coronavirus.
"Entrambi i vaccini non hanno neanche iniziato i test di fase III, quelli necessari per valutare la sicurezza di un vaccino su un numero ampio di persone", spiega Garattini. "Si tratta di uno step fondamentale", ribadisce. "Di questi due vaccini non ci sono neanche pubblicazioni ufficiali e comunque non sono stati approvati per l'uso qui in Europa e mai lo saranno senza che l'autorità abbia la possibilità di verificarne la sicurezza e l'efficacia", dice Garattini.
"Si tratta della salute delle persone: parliamo infatti di farmaci che andrebbero somministrati a persone sane per cui devono prima di tutto non causare danni, se non effetti collaterali accettabili (come qualche linea di febbre) e poi funzionare, cioè neutralizzare il virus", aggiunge. Il vaccino russo e quello cinese, dunque, non convincono Garattini.
"Mi sembrano molto più avanti il vaccino di Oxford e quello americano di Moderna, attualmente in fase III di sperimentazione", dice. "Non ha neanche senso questa gara a chi arriva prima. Alla fine serviranno più vaccini diversi per immunizzare la popolazione mondiale", conclude.