AGI - Primo raid dell'orso M49 dopo la fuga, la seconda in un poco più di un anno, avvenuta esattamente due settimane dal recinto del Casteller nella periferia di Trento. Il plantigrado più ricercato d'Italia nei confronti del quale pende sia l'ordine di cattura che di abbattimento (nel caso diventasse pericoloso per l'uomo) da parte della Provincia Autonoma di Trento, avrebbe sbranato due pecore e due capre (quest'ultime sono state soppresse) a malga Agnelezza in Val di Fiemme nella zona di passo Manghen.
Il condizionale sull'artefice di questo raid viene usato dai forestali dell'Ufficio Grandi Carnivori perché quella stessa area poche settimane fa era stata visitata dai lupi. Secondo i forestali quest'ultimo attacco è, però, stato compiuto "dall'orso M49, ma non è ancora del tutto esclusa l'ipotesi di un attacco da parte di lupi".
I forestali aggiungono che "considerata la presenza di M49 nella stessa zona dell'episodio, sono stati attivati ulteriori siti di cattura dell'esemplare, operazione resa difficoltosa dai continui spostamenti dell'animale". È in agenda mercoledì un incontro tra il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, da sempre contrario all'abbattimento di 'M49-Papillon', per discutere sulla gestione degli orsi in Trentino.
Fugatti chiederà al ministro di accelerare sulle aree protette dove trasferire gli esemplari pericolosi anche perche' in questo momento sul territorio ci sono oltre 90 orsi, numero troppo alto per garantire una gestione sicura che s'aggirerebbe attorno ai 60 esemplari.