AGI - Cresce il traffico illegale di cuccioli tra Italia e Slovenia. Polizia Stradale e Noava, il Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale in poco più di un mese hanno effettuato tre blitz che hanno portato al sequestro di 115 cuccioli di varie razze pregiate tra cui spitz, maltesi, husky siberiano, boston terrier, teckel, shiba inu e golden retriver, per un valore, sul mercato, di oltre 100 mila euro.
I due corridoi di traffico
Il commercio illegale di cuccioli, in Friuli Venezia Giulia, viaggia prevalentemente lungo due direttrici: dal confine sloveno lungo il canale goriziano sull'autostrada A34 (Villesse-Gorizia) e dal valico austriaco lungo il canale udinese sull'autostrada A23 (Tarvisio-Palmanova).
È un traffico clandestino, proveniente dal Centro Est Europa e diretto verso tutto il Nord Italia. "La collaborazione avviata con il Noava - spiega il commissario Giuliano Cilento, vice dirigente del Centro operativo autostradale - ci ha permesso di analizzare in maniera approfondita modalità e tragitti del traffico illegale. Compito del Coa è quello coordinare le informazioni e allertare tempestivamente i reparti di Polizia Stradale".
Il tutto sotto la regia della Procura di Udine. Prezioso anche il contributo dei veterinari dell'Asufc (Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale) che fa sapere con certezza se la documentazione di accompagnamento del cucciolo e' falsa e se il cane gode di buona salute.
"Le tipologie del traffico illegale sono principalmente tre - spiegano i comandanti della Polizia Stradale di Udine Alessandro De Ruosi e di Gorizia Alessandro Rescio - quella che trasporta animali privi di qualsiasi tipo di certificazione, quella legata al commercio di cuccioli troppo piccoli per poter essere venduti (devono avere minimo quattro mesi) e quella che riguarda i cani ammalati, di solito mescolati a quelli sani per poterli vendere ugualmente".
Quali sono i cani più ambiti
"Quest'ultima tipologia - aggiunge Cilento - è la più pericolosa perché rischia di creare problemi sanitari per la diffusione di patologie". "Prima il traffico clandestino - fanno sapere - era legato ai cavalli da corsa o agli animali da macello, mentre oggi la richiesta maggiore è di cuccioli di razza, sia perché rappresentano uno status symbol, sia per il loro valore affettivo. Vengono considerati quasi come dei figli nelle famiglie. I criminali ne approfittano e li vendono a peso d'oro. D'altra parte il Fvg, per la sua posizione geografica, rappresenta una terra di passaggio ideale per i loro affari".
Qualche consiglio? "Il primo consiglio che va dato a chi intende acquistare un animale d'affezione - sostiene Gianluca Romiti comandante del Coa - è quello di andare per l'acquisto fisicamente sul posto. Ciò ci preserva da un cane clandestino che poi potrebbe avere una vita costellata da patologie genetiche. L'altro consiglio è il prezzo. Se pur è vero che il prezzo non fa la qualità dell'animale, occorre assolutamente diffidare dei prezzi sottomercato perché potrebbero rappresentare il frutto di operazioni di riciclaggio, cioè di un cucciolo proveniente da allevamenti irregolari".
Romiti infine racconta un aneddoto significativo. "Ricordo che durante il fermo di un trasportatore illegale slovacco lo stesso mi disse che i cagnolini devono vivere per un tempo sufficiente a far si' che le famiglie si affezionino. Poi devono morire in modo tale che la richiesta di cuccioli non termini mai".