AGI - Sbarco autonomo nel Ragusano. Questa mattina, quando è stato individuato un gommone, polizia e carabinieri si sono messi alla ricerca delle persone che si trovavano a bordo. Dalle prime informazioni, confermate da fonti ufficiali, si tratterebbe di una quarantina di persone.
Lo sbarco è avvenuto tra Caucana e Casuzze (Ragusa). Si tratta di un piccolo peschereccio di legno di una decina di metri, con una cabina al centro. Dalla imbarcazione sono scesi una quarantina di migranti, a pochi metri dalla battigia, in acque basse.
I migranti si sono dileguati a piedi ma sono stati rintracciati dalle forze polizia che erano state allertate. Intanto arrivano segnalazioni dai cittadini per avvistamenti in zona.
"Stamane ore 9, spiaggia di Marina di Ragusa. Senza parole. Governo di complici, governo clandestino". Cosi' Matteo Salvini su Facebook posta il video che riprende degli immigrati clandestini che arrivano sulla spiaggia di Marina di Ragusa.
La reazione del Sindaco di Ragusa
Giuseppe Cassì a seguito dello sbarco avvenuto tra Caucana e Casuzze tra i territori dei comuni di Ragusa e Santa Croce Camerina afferma: "Cià che è accaduto stamattina, con lo sbarco di circa 40 migranti, tutti fermati e identificati, direttamente su una spiaggia a pochi chilometri dal nostro territorio, è un fatto grave".
Il primo cittadino aggiunge: "Non è ammissibile l'assenza di un controllo capillare delle nostre acque, specie in un momento in cui sono stati riscontrati diversi casi di positivita' al covid19 tra persone arrivate sul nostro territorio irregolarmente e quindi al di fuori dai protocolli sanitari". L'appello e' che il "Governo nazionale non lasci i territori da soli di fronte a un fenomeno che non puo' essere contrastato dai Comuni, a tutela tanto dei cittadini quanto degli stessi migranti". È intanto previsto per oggi il trasferimento di 120 migranti da Porto Empedocle al centro 'don Pietro' di Ragusa.
Un altro salvataggio poco prima dell'alba
Salvataggio in extremis da parte della Guardia costiera italiana di 84 migranti che erano su un gommone ormai semiaffondato in acque in area Sar libica. In precedenza, un mercantile battente bandiera Gibilterra in servizio a una piattaforma petrolifera francese Total che era a poche miglia nautiche si sarebbe rifiutato di intervenire, secondo quanto riferisce il Comando capitanerie di porto italiano. E le stesse autorità libiche non sarebbero intervenute in quanto, a loro dire, non avevano unita' di soccorso disponibili.
Le operazioni di soccorso sono state effettuate poco prima dell'alba, i migranti sono stati recuperati dalla motovedetta Asso 29 della Guardia costiera che ora e' in navigazione verso Lampedusa.
L'allarme è scattato nel pomeriggio di ieri, quando un velivolo della missione Frontex ha avvistato un gommone con decine di migranti a bordo, in area SAR di responsabilità libica, privo di motore e semiaffondato, a causa di un tubolare sgonfio. Dopo essere stata informata dell'avvistamento l'autorità del Paese africano, responsabile per le attività di ricerca e soccorso in mare, questa non assumeva il coordinamento delle operazioni di soccorso per indisponibilità di mezzi navali.
La Centrale Operativa della Guardia costiera italiana, pur non essendo l'Italia il primo Stato ad aver ricevuto la notizia dell'avvistamento del gommone semiaffondato, né responsabile dell'area SAR in cui si trovava l'unità, né responsabile dell'area SAR adiacente (che risulta essere Malta), vista la gravità della situazione, si è attivata chiedendo alle unita' mercantili presenti nella zona di dirigere verso il gommone in difficoltà.
Tra queste, la più vicina risultava essere Vos Aphrodite, un supply vessel battente bandiera Gibilterra, distante 9 miglia nautiche dal target. L'unita', nonostante le informazioni ricevute, si rifiutava di dirigere verso la posizione indicata per effettuare il soccorso. L'Italian Maritime Rescue Coordination Centre provvedeva, quindi, a informare lo Stato di bandiera, non ricevendo risposta. Della presenza del gommone in fase di affondamento nei pressi della piattaforma petrolifera francese Total e del mancato intervento di soccorso del supply vessel veniva informato il Centro di Coordinamento di Soccorso francese, che rispondeva al MRCC italiano riferendo che nessuna nave di bandiera francese era coinvolta e che l'area SAR dell'evento era di competenza libica.
A quel punto la Guardia costiera italiana, persistendo il silenzio sia delle autorità maltesi che di quelle di Gibilterra, assumeva il coordinamento del soccorso, inviando l'unita' navale Asso 29, battente bandiera italiana in servizio alle piattaforme Eni. Alle h 04:10 iniziavano le operazioni di imbarco delle 84 persone presenti sul gommone, ormai quasi affondato, tra cui 6 donne e 2 bambini, conclusesi alle h 04:35.