È morta Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onoraria del Fai (Fondo Ambiente Italiano). Nel comunicare la scomparsa, il Consiglio di amministrazione, il Comitato dei Garanti, la struttura operativa e le delegazioni del Fai "con unanime riconoscenza" dedicano a Crespi "il più commosso tributo".
"La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l'entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse - si legge in una nota - indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire".
Dopo aver fondato il Fai nel 1975 con Renato Bazzoni, segretario generale fino al 1996, Crespi ne è stata fino all'ultimo l'anima ispiratrice pur essendo stata affiancata, prima come presidente fino al 2009 e poi come presidente onoraria fino a oggi, da figure via via divenute fondamentali nello sviluppo della Fondazione (Marco Magnifico oggi vicepresidente esecutivo, Ilaria Borletti Buitoni presidente dal 2010 al 2013, Angelo Maramai direttore generale dal 2009 e Andrea Carandini, presidente dal 2013.
La frase che amava ripetere era "chi ha avuto molto, deve dare molto"; pur essendo di "carattere forte e imperativo" Giulia Maria Crespi - spiega il Fai - ha sempre "fortissimamente creduto nel lavoro di squadra come unica possibilità per ottenere risultati seri e duraturi".
Chi era Giulia Maria Crespi
La sensibilità ai temi dell'ambiente, che l'avrebbe portata a fondare il Fai, è stata una costante nella vita di Giulia Maria Crespi. Fin da quando, a metà degli anni '60, prese in mano da editore le redini del 'Corriere della sera'. Il maggior quotidiano italiano apparteneva alla sua famiglia, e lei ne assunse in prima persona la gestione imprenditoria come 'accomandataria' del padre Aldo, gravemente malato, dopo la morte degli zii Mario e Vittorio.
Da editore, guidò il rinnovamento del 'Corriere' insediando alla direzione prima Giovanni Spadolini e nel 1972, con una svolta più marcata, Piero Ottone. Una svolta che fu sottolineata anche dall'uscita di una delle grandi firme del giornale, Indro Montanelli, non più in sintonia con la linea editoriale.
In quegli anni, arrivarono al 'Corriere' scrittori come Pier Paolo Pasolini, i cui editoriali sono rimasti memorabili nella raccolta degli 'Scritti corsari', e Goffredo Parise. Ma anche Antonio Cederna, che fece dell'ecologia uno dei temi fissi sulle pagine del giornale. E fu sempre lei, nel 1973, a far entrare nella proprietà del 'Corriere della sera' Gianni Agnelli e Angelo Moratti.
L'intento era quello di ripianare con nuovi capitali il bilancio fortemente passivo. Ma i conti peggiorarono ancora e nel 1974 Giulia Crespi usci' dal giornale vendendo la sua quota ad Angelo Rizzoli.
Parallalemente all'attività editoriale, tra gli anni '60 e '70, Giulia Crespi si impegnò con Italia Nostra, nella tutela dei beni culturali, artistici e naturali. Anche da quell'esperienza nasce il Fondo per l'ambiente italiano, che fondò nel 1975, con Renato Bazzoni, per rimanerne presidente onoraria fino alla morte. Al Fai donò mezzo miliardo di lire, e finanzio' l'acquisto del monastero romano-longobardo di Torba (Varese), primo bene storico acquisito dal Fondo nel 1976.
Nata a Merate il primo giugno del 1923, ha vissuto due matrimoni. Il primo con il conte Marco Paravicini, dal quale nacquero i gemelli Aldo e Luca. Parravicini mori' in un incidente a quattro anni dalle nozze e Giulia Crespi sposo' poi l'architetto Guglielmo Mozzoni, del quale pure sarebbe rimasta vedova.