AGI - Come si fa a riconoscere una possessione, una ossessione o una vessazione diabolica, i segni evidenti e i segni probabili, come procedere in caso di simulazione, le preghiere di liberazione e quelle di guarigione, cosa sono il maleficio e la superstizione. Queste alcune delle indicazioni contenute nel volume - un vademecum, con una panoramica generale sul tema dell'esorcismo e dell'azione diabolica nella nostra storia - "Linee guida per il ministero dell'esorcismo - alla luce del rituale vigente", a cura dell'Aie, l'Associazione internazionale esorcisti (edizioni Messaggero di Padova).
L'esorcista non è "un distributore di benedizioni" cardinale Angelo De Donatis
Il 'manuale' aiuterà "i sacerdoti esorcisti, membri dell'Aie, a evitare, nell'esercizio del loro munus, prassi o metodi non corrispondenti alle norme con le quali la Chiesa regola il ministero dell'esorcistato", scrive il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Papa Francesco per la diocesi di Roma nella prefazione del volume. Il ruolo dell'esorcista non può ridursi a "quello di 'distributore di benedizioni'".
Al contrario, "il contesto di secolarizzazione e di neo paganesimo, l'annacquamento o la perdita della fede, il relativismo e la generale confusione lo deve spingere a curare maggiormente la vita spirituale dei suoi pazienti per farsi veramente prossimo di chi assiste".
"L'esorcista, infatti, non può procedere a proprio arbitrio, dal momento che opera nel quadro di una missione ufficiale che lo rende in qualche modo rappresentante di Cristo e della Chiesa", sottolinea.
"Nello svolgimento del suo ministero egli deve perciò conoscere, intendere e attenersi alle norme stabilite dall'Autorità ecclesiastica, che comprendono certamente ciò che riguarda la corretta celebrazione del sacramentale dell'esorcismo, ma insieme regolano assai più che la sola azione liturgica, come molto opportunamente le Linee Guida continuamente evidenziano e richiamano".
Il cardinale De Donatis rileva che in alcuni ambienti culturali, continua "un perentorio descrivere l'esorcismo cattolico come fosse una realtà scabrosa, violenta, oscura quasi quanto la pratica della magia, alla quale lo si vuole contrapporre, ma, in ultima istanza, finendo per metterlo sullo stesso piano delle pratiche occulte".
In realtà, "noi esorcisti cattolici sappiamo bene che le cose stanno assai diversamente. L'esorcismo - sottolinea - non è frutto di un sapere esoterico; al contrario, corrisponde pienamente al 'dettato' dell'autentica tradizione. Quando viene messo in atto in situazioni di reale possessione diabolica e secondo le norme stabilite dalla Chiesa - ispirate alla fede genuina e alla necessaria prudenza - manifesta il suo carattere salvifico, positivo, connotato da una viva esperienza di purezza, di luce e di pace".