AGI - Fu il primo fra i magistrati milanesi ad ammalarsi di coronavirus a marzo e stamattina è stato il primo a donare il suo plasma iperimmune, che può far guarire chi ancora sta male. E’ il giudice Fabio Roia, presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione del tribunale di Milano, ad avviare ufficialmente, con la sua donazione, la raccolta di plasma all’ospedale Sacco.
La vicenda
Dopo essere stato ricoverato per oltre tre settimane proprio nella struttura milanese specializzata in malattie infettive, il giudice è guarito ed è tornato al lavoro, ma ha deciso di mettere a disposizione i suoi anticorpi per coloro che ne avranno bisogno. La cura con il plasma iperimmune - sulla cui efficacia è stato pubblicato su una rivista scientifica prestigiosa e internazionale lo studio-guida degli ospedali di Pavia e Mantova - è stata approvata anche dal Centro nazionale donazione sangue e dalla Regione Lombardia e sarà quindi disponibile anche a Milano.
Chi sono gli altri donatori
Oltre al giudice Roia, è già pronta una lista di donatori che arriveranno nei prossimi giorni: "Ciascuno potrà aiutare tre malati, o uno grave con tre sacche del suo plasma", ha detto il primario di Ematologia e medicina trasfusionale del Sacco, Augusto Federici. L'infusione del liquido ematico deve essere fatta su pazienti gravi, che magari vengono già assistiti nella respirazione con C-Pap, ma non sono ancora stati intubati.
Se il donatore sta bene puo' anche farsi prelevare il plasma una volta ogni due settimane; inoltre se non usata subito la sostanza fisiologica puo' essere congelata e adoperata in seguito, mantenendo efficacia.