Momenti di tensione nel centro a Roma per alcune manifestazioni organizzate contro il governo da diversi gruppi riferibili all'area dell'estrema destra. Oltre a quella di 'Marcia su Roma' ci sono anche i 'Gilet arancioni', convinti che la crisi sanitaria sia solo una invenzione e che la pandemia sia un disegno politico per schedare le persone.
Piazza Venezia e via del Corso sono chiuse al traffico per la presenza di diverse centinaia di manifestanti che puntavano diretti verso Palazzo Chigi ma sono stati bloccati da Polizia e Carabinieri, schierati in assetto antisommossa. I manifestanti, alcuni con il tricolore sulle spalle, gridano "liberta'" e "con noi". Altri, armati di megafoni, dicono che "c'è gente che non mangia. C'è gente che non prende lo stipendio da 4 mesi. Abbiamo fame. Ma ce l'avete un figlio?", rivolgendosi alle forze dell'ordine.
"Siamo qui perché siamo disperati"
"Se siamo qui oggi è perché siamo veramente disperati", è il grido di dolore di un gruppo di donne di Bergamo, epicentro italiano dell'epidemia da coronavirus, espresso alle forze dell'ordine in tenuta antisommossa intervenute per la manifestazione spontanea. "Siamo persone perbene - ha detto una delle donne a un agente -, tu sei mio fratello. Siamo tutti Italiani". "Fateci passare che è la cosa più giusta", ha detto un'altra. L'obbiettivo dei manifestanti era arrivare sotto a Montecitorio. I dimostranti che hanno cercato di raggiungere la sede della Camera sono stati identificati e saranno denunciati.
Le manifestazioni dei gilet arancioni, sulla falsariga dei gilet gialli francesi, si sono svolte anche in altre città italiane, tra cui Milano, dov e un centinaio di persone si sono radunate in Piazza Duomo chiedendo tra l'altro il ritorno alla lira. La maggioranza dei manifestanti non ha rispettato le distanze di sicurezza prescritte per l'emergenza coronavirus e diversi avevano anche le mascherine abbassate, ha fatto sapere il sindaco, Beppe Sala, che ha chiesto al prefetto di denunciare gli organizzatori.