#fase2: il 73% dei post è targato centro-destra
Dopo la conferenza stampa del Premier Conte sulla fase 2 del 4 maggio e la graduale riapertura del paese, anche sui social si osserva il match tra gli “aperturisti” delusi delle prorogate restrizioni, e i sostenitori del lockdown che invece temono una brusca impennata della curva dei contagi.
Le posizioni contrapposte dei politici sono riassunte dal Premier Conte che sta gestendo una prudente transizione, e Matteo Salvini che invece cavalca l’hashtag #torniamoliberi
Il leader della Lega stimola l’audience con un lungo video e diverse critiche all’impostazione del Governo, ottenendo più di 2 milioni di visualizzazioni e 80 mila interazioni: numeri che confermano la capacità di Salvini di utilizzare i social per compattare i suoi elettori e sostenitori.
Nessun clima collaborativo si è instaurato tra Governo e opposizione, i social sono la rappresentazione fedele delle divisioni, e i politici sottolineano differenze e distinzioni; basti pensare che le frasi più presenti nei tweet dei politici italiani sono “mai sostenuto Conte” “non è più accettabile” e “pare molto confusa” riferendosi all’imminente fase 2.
Anche da forze di Governo come Italia Viva non mancano critiche e dubbi.
Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni hanno persino organizzato la prima protesta di piazza ai tempi del #coronavirus per “chiedere il rispetto della Costituzione” davanti a Palazzo Chigi; presenti anche i consiglieri regionali della regione Lazio per sostenere la riapertura allargata alle attività produttive, artigiani e micro imprese.
“La fase 2 si deve votare in Parlamento” chiede Meloni
In generale tutte le forze politiche sono state molto attive sui social, sebbene sia la Lega ad averne parlato di più col 43% dei commenti in totale, che sommato al 16% di Forza Italia e al 14% dei Fratelli d’Italia porta l’opposizione a essere dominante col 73% dei contenuti scritti in pochi giorni, ottenendo di conseguenza il maggior livello di engagement complessivo.
PD, M5s e Italia Viva si attestano ad appena il 13% dei contenuti prodotti, mentre la comunicazione del Presidente del Consiglio è molto frequente e puntuale sugli account ufficiali, con oltre 20 post in appena quattro giorni.
Da parte dell’audience, invece, gran parte delle discussioni si è concentrata sulla polemica inerente i congiunti. A partire dal 4 maggio con l’inizio della fase 2 saranno consentiti “gli spostamenti per incontrare i congiunti”, facendo sorgere la questione sul tipo di legami che definiscono questa categoria di persone.
Una discussione diventata polemica al punto che in una nota del 27 aprile Palazzo Chigi ha dovuto chiarire che i congiunti sono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Ma sui social ormai il thread era partito generando oltre 56mila conversazioni e più di 90mila condivisioni, al punto che l’hashtag #congiunti è il più usato assieme a #fase2, ossia si è parlato più di congiunti che di #coronavirus e #covid, nello specifico.
La geolocalizzazione dei commenti è molto distribuita e omogenea sull’intero territorio nazionale, da nord a sud, come non si era mai visto negli ultimi mesi, nemmeno per discussioni pubbliche molto partecipate come quelle sui migranti e porti chiusi.
Sulla #fase2 rabbia, disperazione, tristezza sono le emozioni prevalenti, ma rileviamo anche alte percentuali di gioia e ammirazione nei post e nei tweet degli utenti, a conferma del fatto che non mancano i sostenitori delle linea del Governo, prudente e attenta sulle riaperture.
Così come la politica anche la piazza social degli utenti è divisa tra chi vorrebbe un’apertura più larga, modulata per regioni, più generosa per le attività economiche, e chi invece preferisce rigore e lockdown da sbloccare con molta prudenza: ne deriva un sentiment polarizzato tra positivi 51% e negativi 49%, una suddivisione in proporzioni praticamente uguali come non si era mai osservato nelle rilevazioni dei mesi scorsi.
La gestione della #fase2 sottolinea divisioni e timori differenti, difficile trovare una sintesi tra tutela della salute pubblica e al tempo stesso delle attività economiche che versano in gravissima difficoltà.
Tuttavia l’Italia è anche un paese che sa sorridere: proprio la discussione sui congiunti ha provocato numerosi commenti ironici e meme umoristici.