“Stiamo lavorando a un piano per la riapertura che presenteremo settimana prossima, ma per riaprire sono necessarie tre condizioni”, dice in un’intervista al Corriere della Sera il sindaco di Milano Beppe Sala. E le condizioni a cui pensa sono, come prima cosa “mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero”. “Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza”, precisa Sala, che però avverte: “Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta”.
Tuttavia Sala il “dunque” lo mette a fuoco dicendo che “se il commercio non si mette d’accordo sullo scaglionare gli orari dei negozi, se il ministero dell’Istruzione non regola gli orari delle lezioni, il sistema non regge”. Ovvero? “Bisogna lavorare sui tempi della città”. Che per Sala significa “scaglionare ingressi e uscite” dalle scuole, quindi “i ragazzi non devono entrare tutti alle 8 ma dalle 8 alle 10” perciò “bisognerebbe pensare a doppi turni perché le classi non potranno essere più così numerose come adesso”.
Quanto a negozi e aziende, il primo cittadino milanese, dichiara al quotidiano che le seconde lo preoccupano “di meno in quanto sono abituate a una certa flessibilità e sono in grado di garantire ingressi scaglionati o continuare nello smart working” mentre lo preoccupa più il commercio che “prevede la presenza fisica del personale nei negozi”. “Non possono avere – dice Sala - gli stessi orari di adesso. Il Comune non avrebbe nessun problema a immaginare di avere i negozi aperti la sera”. “Ci facciano una proposta” sollecita i suoi interlocutori.
La rivoluzione degli orari potrebbe comportare pertanto anche una rivoluzione della mobilità: mezzi pubblici più auto?, chiede il Corriere, domanda alla quale il sindaco replica: “Noi andremo avanti nel potenziare e migliorare lo sharing e la mobilità dolce. Bici elettriche, monopattini. Mi sembra di capire che dopo il mio appello il Governo si stia muovendo per dei finanziamenti. Per aumentare le piste ciclabili stiamo pensando a qualcosa di provvisorio. Se in passato si facevano con i cordoli, adesso è impossibile. Bisogna mettersi d’accordo con le forze di polizia e le associazioni e accettare che le piste siano disegnate con una striscia sulla strada”.
Poi però Sala sulla possibilità di rivedere gli accessi al centro e spegnere le telecamere, mette le mani avanti e precisa: “Ma se l’inquinamento dovesse esplodere saremmo costretti a cambiare linea”.