Era stata stata l'Onu, mettendo il sigillo della propria autorevolezza a quanto andavano affermando diverse ong, a lanciare l'allarme: "Per troppe donne e bambini, la casa può diventare il luogo della paura e dell'abuso; e la situazione si aggrava notevolmente in casi di isolamento come i confinamenti imposti dalla pandemia da coronavirus", aveva affermato Dubravka Simonovic, relatore speciale del Palazzo di vetro sulla violenza contro le donne.
Per Lorena Quaranta, studentessa di medicina, quell'allarme era la profezia di un destino che si è compiuto solo qualche giorno dopo, quando è stata strangolata in un appartamento a Furci Siculo, nel messinese. E' stato fermato il fidanzato, Antonio De Pace, di Vibo Valentia, collega universitario. Ha confessato. E' stato lui, secondo una prima ricostruzione, a chiamare i carabinieri e poi ha tentare il suicidio tagliandosi i polsi e il collo. L'inchiesta è coordinata dalla procura di Messina.
"Ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita. Abbiate Rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in Corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi". Così scriveva, alcuni giorni fa, in piena emergenza coronavirus, il suo amore per la vita, Lorena. Amava il suo futuro di medico. Sulla copertina della pagina social, i suoi occhioni grandi e pieni di futuro sopra la mascherina.
Articoli di giornale sulla guerra combattuta dai medici, decine dei quali morti nella trincea dell'epidemia. A capodanno una foto gioiosa con il suo compagno: "Amo la gente un po' folle - scriveva - gli abbracci improvvisi. I gesti spontanei, i sorrisi gratuiti... Chi ti regala attenzione, chi si ubriaca di emozioni. E ti contagia di gioia. Amo ogni secondo e ogni anno vissuto insieme a te. Buon 2020". E gli amici scrivono tra dolore e rabbia: "Riposa in pace angelo nostro".
Se per Lorena l'Italia è protetta da un medico, come sottolinea una foto sul suo profilo, nessuno è riuscito a proteggere lei. "E' stata una tragedia inspiegabile, ho parlato con alcuni familiari della ragazza che mi confermano che avevano un rapporto eccellente. Sembrava una giovane coppia modello, nessuno può capire cosa sia successo", ha affermato il sindaco di Favara, Anna Alba, che ha annunciato il lutto cittadino in occasione del rientro in città della salma. Il rettore dell'università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, nell'esprimere cordoglio per la morte di Lorena, ha fatto riferimento a un'ipotesi di "dramma da convivenza forzata" dalle misure di contenimento dell'epidemia di coronavirus.
In realtà dai racconti di amici, parenti e familiari non emergerebbe nulla di tutto ciò. A partire dal fatto che la loro convivenza non sarebbe stata obbligata ma del tutto volontaria, dato che avevano due appartamenti e scelto di trascorrere insieme la permanenza in casa dettata dal governo. Il sindaco ha annunciato che farà un tentativo per far celebrare i funerali della ragazza nonostante, in questo momento, siano bloccati come tutte le celebrazioni per evitare assembramenti e rischi di contagi del Coronavirus. "Chiederò all'arcivescovo - dice Anna Alba- di fare un'eccezione, magari consentendo la presenza in chiesa ai soli stretti familiari. Non poterla salutare per l'ultima volta sarebbe un secondo enorme dramma".
I genitori di Lorena hanno raggiunto il Messinese, non senza qualche intoppo. "Hanno dovuto attraversare diversi Comuni e, in questo momento del tutto particolare per la nazione - ha aggiunto il sindaco di Favara -, non è semplice. So che sono stati fermati diverse volte. Noi siamo a disposizione per qualsiasi loro esigenza, sono in contatto col collega del Messinese che è stato molto gentile nel mettersi a sua volta a disposizione. Ci sentiamo inetti, è una tragedia immensa. In un momento in cui i rapporti umani sono messi a dura prova, questa tragedia - conclude - ci rende ancora più tristi ed increduli".