Stamattina mi accorgo di una cosa che mi apre il cuore. Vedo sui portoni delle case tanti cartelli di chi si offre, lasciando il proprio numero di telefono, per fare la spesa agli anziani o ai malati che vivono la quarantena più dura.
Tra loro scopro che c’è la mia giovane amica Fulvia, di 21 anni, che mi propone di andare al campo della protezione civile. Non posso perché ho da accudire mia suocera che è malata, ma se c’è da dare una mano a qualche vecchietto della zona ne sono ben felice!
A proposito dei nonni dei miei figli: oggi hanno voglia di pasticcini, ma in centro i negozi di dolci sono ancora tutti chiusi. Peccato, sono quei desideri che vengono nei momenti difficili. Faccio un po’ di giri con le due macchine, la mia e quella della suocera, così metto la benzina a entrambe, non si sa mai. In giro c’è più gente, gli alimentari sono finalmente tutti aperti.
Alla farmacia del quartiere sono arrivate le mascherine: rosa! E costano solo 2 euro e 50, non 10 come ieri in centro. I bambini le provano come un travestimento di carnevale, impazziscono per il colore.
Nel pomeriggio a casa, ci dedichiamo a un’attività insolita. Sfogliamo tutti insieme l’album dei ricordi e abbiamo il tempo di goderceli un po’. Poi mi arrivano tanti messaggi di amici. Uno di Piacenza mi invita a bere una birra appena sarà tutto finito.
È bello sapere che non saremo considerati per sempre degli appestati. Intanto la bisnonna di 90 anni sta cucinando per noi le sue famose lenticchie con ricetta della sua terra, le Marche. Ce le lascerà sulla porta e non vedo l’ora di gustarle.