La popolazione italiana gode, in generale, di buona salute e il Paese occupa il secondo posto in Europa, dopo la Spagna, per speranza di vita. Sussistono, tuttavia, notevoli differenze tra le diverse regioni e in base alla situazione economica.
È uno dei dati fondamentali che emerge dal report sullo stato della salute del nostro Paese, redatto dall'Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari dell'Ocse e illustrato questa mattina nel corso del convegno "State of health in the Eu: Italy, country health profile 2019", in corso nell'aula del Consiglio regionale Bari.
Al convegno partecipano, tra gli altri, il viceministro della Salute, Sandra Zampa (al posto dell'atteso ministro Roberto Speranza, impegnato nel Cdm come il collega Francesco Boccia); Isabel de la Mata, della Dg Salute della Commissione europea; Luca Luca Lorenzoni, dell'Ocse, e Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità.
Secondo il report, gli uomini italiani meno istruiti vivono 4,5 anni in meno rispetto a quelli più istruiti (peraltro al di sotto della media europea). Inoltre, esiste un divario anche nella speranza di vita tra chi vive nelle regioni del Sud e quelle del Nord.