“La crisi finanziaria degli ultimi 12 anni non ha fatto che creare un vantaggio competitivo per le mafie. Perché una organizzazione come la ’ndrangheta, che non ha il problema di arricchirsi ma di giustificare i capitali, sfrutta le difficoltà economiche delle imprese per riciclare e impadronirsi di ampie fette del mercato”. Così in un’intervista al Sole 24 Ore il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, magistrato di grande esperienza nella lotta alla criminalità organizzata, tira le somme dell’operazione avviata ieri con 334 arresti avvenuta in Calabria.
Secondo Gratteri “negli ultimi 20 anni c’è stato un processo di accelerazione che ha provocato un forte abbassamento della morale etica nel mondo occidentale e in particolare in Italia, tanto più che nel nostro paese “insiste una crisi da almeno 12, che inevitabilmente crea un vantaggio per le mafie”. Il motivo, secondo il procuratore, è che questa crisi economica “sta facilitando l’infiltrazione mafiosa nel mondo imprenditoriale” perché “mentre l’imprenditore in difficoltà ha bisogno di capitali, la ’ndrangheta ha il problema di giustificare tutta la ricchezza raccolta” e in questo “c’è inevitabilmente una comunione di interessi”.
In questo modo, “molti imprenditori invece di fallire hanno pensato di potersi salvare rivolgendosi a usurai della ’ndrangheta”. E questa organizzazione, “come anche la camorra, la fa da padrone nel mondo dell’edilizia, perché soprattutto nel Centro-Nord riesce a offrire forza lavora in nero e sotto pagata” e “se sei un imprenditore conosci il costo dei servizi: se hai sempre pagato 100, ma poi viene qualcuno che ti offre per quel servizio un prezzo molto più basso non puoi dire ‘non sapevo’” e pertanto alla fine questi soggetti “sono in grado, inoltre, di occuparsi abilmente del settore dello smaltimento di rifiuti con ribassi fino anche al 50%, oltre a offrire in generale servizi a prezzi stracciati” conclude Gratteri, che però aggiunge: l’ndrangheta “non fa politica ma muove pacchetti di voti che sa far capitalizzare molto bene”.