Il terremoto nel Mugello arriva a un secolo da quello del 29 giugno 1919 che causò oltre 100 morti nella stessa area appenninica. In una domenica assolata, poco dopo le 10 del mattino, si registrò una scossa tra il settimo e il nono grado della scala Mercalli con epicentro nella zona di Vicchio, dove ci furono una quarantina di vittime e crollò la metà degli edifici.
Tra i comuni piuù colpiti anche quelli di Dicomano, Borgo San Lorenzo, San Godenzo, Marradi, Firenzuola, Scarperia, Barberino, Londa, San Godenzo e in parte anche Rufina e Pontassieve.
I soccorsi raggiunsero subito i centri del basso Mugello si organizzarono in maniera decente mentre nelle lontani frazioni appenniniche e nei casolari sperduti dell'Alto Mugello e del Santerno molte persone rimasero sotto le macerie e furono trovate solo dopo giorni. Gravi danni interessarono anche decine di località situate sul versante romagnolo dell'Appennino.