Articolo aggiornato alle ore 17,00 del 14 luglio 2019.
Mentre a Vittoria si stanno celebrando i funerali del cuginetto Alessio, da Messina arriva la notizia che aggiunge strazio allo strazio. Simone, dopo avere lottato come un leone, non ce l'ha fatta. È deceduto dopo tre giorni di agonia al reparto di Terapia intensiva del Policlinico di Messina. Il bambino, a cui erano state amputate le gambe dal suv che ha ucciso il cugino, era stato trasferito in elisoccorso alle 3 del mattino del 12 luglio a Messina dopo che il personale sanitario dell'Ospedale di Vittoria era intervenuto per cinque ore nel tentativo di stabilizzare la situazione già drammatica in cui versava.
"Mi sono tenuto costantemente in contatto per sapere delle condizioni del piccolo Simone. Poco fa purtroppo la professoressa Gitto, primario del reparto di terapia intensiva pediatrica mi ha dato la terribile notizia: Simone non ce l'ha fatta. Siamo accanto alle famiglie, condividiamo lo stesso profondo dolore", dice Filippo Dispenza, uno dei commissari che governa la città di Vittoria.
Sabato è stata effettuata l'autopsia sul corpicino del piccolo Alessio D'Antonio. La Procura ha voluto verificare se vi siano o meno stati dei ritardi nei soccorsi determinanti per la sopravvivenza del bambino. E dopo l'autopsia, la stessa procura ha deciso di emettere altri due avvisi di garanzia, per un medico e un infermiere.
Giovedì sera il pregiudicato Rosario Greco era arrivato a tutta velocità tentando un sorpasso impossibile in una delle stradine di Vittoria, in provincia di Ragusa. È arrivato affondando il pedale dell'acceleratore della Jeep Renegade, hanno raccontato alcuni testimoni, nonostante di fronte alle porte di casa in tanti cercassero refrigerio nella frescura della sera dopo una giornata di caldo torrido.
L'uomo era ubriaco e strafatto di cocaina, come riveleranno più tardi gli esami clinici e ammetterà lui stesso. È arrivato e ha travolto due ragazzini di 11 anni che giocavano sul marciapiede. Non si sono nemmeno accorti del suv che, fuori controllo, puntava dritto su di loro. Alessio D'Antonio è morto sul colpo, suo cugino Simone ha subito l'amputazione delle gambe. Ma purtroppo oggi il suo cuore si è fermato. L'altra sera Rosario Greco, con le tre persone che erano con lui a bordo dell'auto, non si era nemmeno fermato a prestare soccorso: si è dato alla fuga solo per essere rintracciato e arrestato dopo nemmeno mezz'ora.
Chi era presente descrive come una scena di guerra quella che si è presentata ai soccorritori. I corpi dei bambini, le gambe tranciate, nella strada, sangue sui muri, dappertutto. "Ognuno - ha raccontato il vicequestore Antonino Ciavola - ha agito per proprie competenze; mentre la polizia municipale una volta soccorsi i bambini effettuava i primi rilievi, i nostri agenti hanno iniziato subito le indagini e a sentire i presenti per capire quanto era accaduto. Nella macchina non c'era nessuno. Dalla targa e dalle testimonianze siamo risaliti al conducente che abbiamo rintracciato una quarantina di minuti dopo, presso la sua abitazione. Sosteneva di essere stato solo, ma sapevamo che non era così. Molti testimoni avevano visto fuggire delle persone dall'auto appena dopo l'incidente. È partita quindi la ricerca degli altri occupanti".
Rosario Greco è accusato di omicidio stradale aggravato dall'essersi messo alla guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di cocaina, e omissione di soccorso. Nella sua auto sono stati rinvenuti una mazza e un manganello telescopico, quindi è stato denunciato anche per porto d'armi atte a offendere. I tre che erano con lui sono stati denunciati per favoreggiamento personale e omissioni di soccorso. L'udienza di convalida in carcere sarà probabilmente lunedì.