"Sul fronte delle procedure di rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea". Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in una lettera inviata al suo omologo tunisino, Hichem Fourati.
Salvini mette in evidenza che "la complessa situazione del quadrante libico continua a creare una forte apprensione anche per i risvolti sulle dinamiche dei flussi migratori. Dinamiche che - sottolinea il ministro dell'Interno - pur confermando un complessivo trend in diminuzione degli arrivi dalle rotte del Mediterraneo, hanno fatto tuttavia registrare una maggiore concentrazione dei flussi lungo gli itinerari in partenza dalla Tunisia".
E ricorda: "In più occasioni ho avuto modo di attestare l'impegno tunisino nel bloccare la partenza di molti immigrati irregolari, nel contrastare i trafficanti e nell'adottare iniziative antiterrorismo".
Il ministro chiede lo "sviluppo di un sistema integrato"
"Dobbiamo imprimere un'accelerazione al modello di cooperazione già in atto che, anche con il sostegno europeo, rafforzi le capacità di sorveglianza marittima attraverso il definitivo sviluppo di un sistema integrato basato su postazioni radar e strutture operative", prosegue il vicepremier.
"L'attuale scenario - sottolinea - ci impone di accrescere ulteriormente gli sforzi soprattutto sul fronte degli interventi finalizzati a prevenire e scoraggiare le partenze degli immigrati irregolari, implementando anche le attività investigative da affiancare a un potenziamento operativo nelle aree più sensibili".
"Non mancherà - aggiunge Salvini - il sostegno italiano sul fronte della rimessa in efficienza delle motovedette destinate alle autorità tunisine sugli interventi di assistenza tecnica relativi al sistema AFIS nonché sull'ulteriore sviluppo del programma bilaterale dei prossimi anni".
"Alla luce del quadro delineato proporrò ai miei uffici un ulteriore momento di confronto più operativo che, se da lei condiviso - conclude - potrà rappresentare l'occasione anche per una definizione più rapida delle attività bilaterali da implementare".
"Il 40% di partenze avviene dalle coste tunisine e siccome li' c'è un governo e un parlamento che ricevono contributi per centinaia di miglia di euro da anni dall'Europa, allora occorre che ciascuno faccia il proprio...", ha poi detto il ministro Salvini, facendo tappa al Cara di Mineo, "questa mattina ho scritto al mio collega tunisino. Lì ci sono libere istituzioni, non capisco perché le autorità non possano controllare i confini".
Multe più salate per le navi che trasgrediscono
Sul fronte delle navi che violano la legge italiana, La Lega, come preannunciato da Salvini nei giorni scorsi, ha presentato un emendamento al decreto sicurezza bis che innalza le sanzioni da un minimo di 150 mila euro a un massimo di 1 milione.
Nel testo attuale del decreto all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, sono previste a carico delle navi che violano il divieto di ingresso nei porti italiani delle sanzioni da un minimo di 10 a un massimo di 50 mila euro.