L'ordinanza della Regione Lazio che impone ad Ama di ripulire Roma si perde nel caos dei rifiuti e delle polemiche. Il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, critica la mossa del presidente della Regione e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e boccia l'ordinanza come inapplicabile, salvo poi inciampare in un passo falso di cui approfitta l'opposizione.
A dar fuoco alle polveri ci pensano i parlamentari romani del Movimento 5 stelle di Camera e Senato: "L'ordinanza emanata per aiutare Roma a gestire l'emergenza rifiuti con il supporto di altre strutture a livello regionale per il trattamento è inapplicabile" scrivono in una nota: "Lo dicono proprio le società che gestiscono gli impianti (...), Dobbiamo pensare che davvero non si sia accorto che l'ordinanza fosse scritta male, oppure il segretario del Pd ne è consapevole e continua a fare melina, abbandonando Roma e i romani?"
Poi ci pensa il sindaco a pubblicare su Facebook un post che mostra un camion dell'Ama fuori dai cancelli dell'impianto dove avrebbe dovuto scaricare il quantitativo di rifiuti indifferenziati raccolti nelle strade di Roma. I cancelli sono chiusi e il carico dovrà tornare indietro, in attesa di trovare un altro impianto in cui scaricare. "Questa è la verità, al di là dei proclami (...) Zingaretti ha preso in giro tutti i romani" dice la Raggi.
Ma a stretto giro arriva la replica di Massimiliano Valeriani, assessore al ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, che parla di "bufala inventata di sana pianta: l'impianto di cui lamenta la chiusura non è infatti contenuto nell'ordinanza regionale, per questo il mezzo Ama ha trovato chiuso".
Nel carosello si camion carichi di spazzatura e cancelli chiusi, interviene anche la presidente di Ama, Luisa Melara, che assicura che l'azienda "è pronta a dare totale attuazione a quanto disposto dall'ordinanza regionale" e che "in pochi giorni potremmo superare le criticità che permangono". Se solo non accadesse che "nessuno degli operatori che devono accogliere i rifiuti di Roma ha, al momento, risposto in esecuzione a quanto in teoria ordinato dal dispositivo regionale, tranne uno". L'azienda per la raccolta dei rifiuti, insomma, "non ha gli sbocchi sufficienti per allocare i rifiuti in impianti di trattamento" perché "alcuni di essi, ad oggi, sono inadempienti".
E così, mentre la Raggi e l'Ama continuano a parlare rispettivamente di "ordinanza bluff" da parte della Regione e di "nessuna risposta" da parte degli altri operatori del Lazio, la società Ecologia Viterbo comunica alla partecipata dei rifiuti del Campidoglio di essere "disponibile a verificare la possibilità di incrementare i conferimenti" di rifiuti indifferenziati "fino a 30 viaggi a settimana per un totale di circa 900 tonnellate". E con lei, anche la società Rida Ambiente di Aprilia si dice pronta ad accogliere fino a 450 tonnellate a settimana di rifiuti indifferenziati per aiutare la Capitale.
Ed è in questo caos che Alessandro Di Battista interviene a favore della Raggi. "Piaccia o non piaccia questa donna, con tutti quanti contro, sta affrontando criminali veri a Roma" scrive su Facebook, definendo quello di Zingaretti "un vile gioco politico". "Dovere del Movimento è sostenere il sindaco di Roma e far capire a tutti chi è che vuole il male della Capitale per sporchi giochi politici".