Aggiornato alle ore 20,43 del 5 luglio 2019.
Entro una settimana Ama dovrà provvedere alla raccolta dei rifiuti che giacciono in terra nelle strade in tutto il territorio di Roma. In 3 giorni la partecipata del Campidoglio dovrà dotarsi anche di 300 nuovi cassonetti stradali mentre in 7 sarà chiamata ad incrementare il suo parco mezzi per minimizzare il tempo di permanenza di rifiuti in strada. Lo impone l'ordinanza firmata oggi dalla Regione Lazio per contrastare la crisi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che da alcune settimane interessa Roma.
L'Ama ha 48 ore per provvedere all'immediata pulizia, raccolta dei rifiuti e disinfestazione in adiacenza dei siti sensibili di Roma, ovvero strutture sanitarie, socio assistenziali, per l'infanzia, mercati rionali ed esercizi commerciali del settore ristorazione. Entro 7 giorni dal recepimento della norma, Ama dovrà inoltre attivare l'impianto mobile già autorizzato e presentare una relazione sulla situazione dello stesso. Si tratta del tritovagliatore mobile collocato in questo momento ad Ostia.
Ma a poche ore dalla diffusione dell'ordinanza scatta il primo problema. La società Rida Srl, che gestisce alcuni impianti di trattamento rifiuti, ha risposto negativamente alla richiesta della presidente dell'Ama Luisa Melara sostenendo "non solo l'impossibilità di fornire ulteriore supporto ad Ama e, dunque, alla città di Roma, ma addirittura riducendo i quantitativi dei materiali che saranno accolti dalla prossima settimana".
È stata la stessa Ama a comunicarlo attraverso una nota constatando "stupore e sgomento la risposta negativa pervenuta, un 'niet' fornito da un operatore importante nel panorama del trattamento dei rifiuti laziale".
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La posizione di Zingaretti
"Roma ha deciso di non avere una autonomia impiantistica e la situazione è sfuggita di mano. Penso sia un errore gestire il ciclo in questa maniera. O Roma tenta di costruire una sua autonomia impiantistica nel suo territorio, cosa che ha deciso di non fare, o altrimenti si deve far ricorso agli altri impianti regionali, con responsabilità ma non come una soluzione permanente. Da quando è chiusa Malagrotta Roma è salva grazie a questi impianti, senza sarebbe sommersa da tonnellate di rifiuti". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso di una conferenza stampa.
"Non crediamo che questa ordinanza sia punitiva, punta invece all'efficienza di un sistema. Esiste un problema storico che credo vada superato. Una Capitale di un Paese moderno non può dipendere nel suo ciclo dei rifiuti dalla disponibilità e dalla buona volontà di altri Comuni o addirittura di altri Stati Europei".
"Da presidente di Regione non posso non denunciare - ha aggiunto - il fatto che Roma dovrebbe dotarsi anche di impianti di conferimento del materiale trattato, come noi ora andremo a fare avviando nei prossimi mesi il bando per la riconversione dell'ex termovalorizzatore di Colleferro. Entro fine luglio approveremo in giunta il piano regionale rifiuti".
La posizione della Raggi
"Quelle di Zingaretti restano le solite promesse in sette anni non è riuscito a scrivere il Piano Regionale dei Rifiuti e ora pretende di pulire Roma in sette giorni. Per un mese ha voltato la faccia dall'altra parte fino a quando lo abbiamo costretto a fare questa ordinanza per sbloccare i siti dove portare i rifiuti. Zingaretti sfiora il ridicolo quando dice di ripulire la città in una settimana. La smetta di illudere i cittadini con false promesse. Sia serio". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Facebook commentando l'ordinanza.
"Speriamo che questa - prosegue - sia la volta buona dopo tante parole. I camion di Ama sono già in viaggio per gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti di Rocca Secca, Viterbo, Frosinone, Pomezia, Colleferro, Civitavecchia: spero che possano scaricare la spazzatura e non siano costretti a tornare indietro pieni perché hanno trovato ancora una volta i cancelli chiusi".
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Spiega l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato: "Nell'ordinanza presentata oggi e già notificata alle Aziende sanitarie locali per assicurare il ripristino della raccolta dei rifiuti urbani della Capitale i dipartimenti di Igiene e Sanità pubblica delle Asl Roma 1, 2 e 3 avranno il compito di attivare protocolli di verifica e monitoraggio per tutelare il diritto alla salute pubblica". Ancora: "Verrà inoltre inviata - prosegue - una reportistica alla direzione regionale di competenza. L'obiettivo deve essere quello di ripristinare al più presto la normalità e tutelare la salute dei cittadini".