Ha trascorso la notte nella caserma della Guardia di Finanza, Carola Rackete, la comandante della Sea Watch che ieri intorno alle 01:20 è entrata nel Porto di Lampedusa. Per lei sembrava essere scattato l'arresto anche per il reato di "tentato naufragio", che invece non lo sarebbe stato contestato. Durante la manovra di avvicinamento alla banchina del molo commerciale la Sea Watch era infatti pericolosamente vicina alla motovedetta della Finanza. Momenti concitati e grande apprensione del personale militare, poi la motovedetta si è spostata lasciando a quel punto libero lo spazio per l'attracco.
Per Rackete è scattato l'arresto per resistenza o violenza a nave da guerra a cui si aggiunge quello di tentato naufragio proprio relativo alle manovre legate all'attracco: oggi li trascorrerà ai domiciliari (presumibilmente a Lampedusa) poi entro 48 si dovrà sottoporsi all'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Agrigento alla presenza del difensore. Il gip avrà poi altre 48 ore per la convalida del provvedimento.
La donna è in stato d'arresto per violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, che richiama il comportamento del comandante o dell'ufficiale che commetta atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione da tre a dieci anni.
"L'ho trovata stanca e stressata dopo 10 ore in caserma oltre ai giorni trascorsi in mare", ha spiegato Leonardo Marino, uno dei legali di Sea Watch, dopo aver lasciato la caserma della Guardia di Finanza. "Non abbiamo detto nulla, si difenderà davanti al giudice. Oggi ci sono stati notificato alcuni atti: la sanzione amministrativa Salvini, il verbale di sequestro e di arresto. Non è stato contestato - ha detto - il tentato naufragio. Si difenderà davanti al giudice. Sullo speronamento non le è stato detto nulla al momento".
Entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni "è stata una decisione dell'equipaggio della Sea Watch" e non solo della capitana, aveva affermato in precedenza Marino. "Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha agito nel modo giusto. Ha insistito sulla legge del mare e ha portato la gente al sicuro", gli ha fatto eco il Ceo di Sea Watch, Johannes Bayer.
Rackete stamattina ha lasciato la caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa da un ingresso secondario. "La capitana della Sea Watch è stata arrestata durante la notte, in favore di telecamere, tra la folla e le sirene accese. Le si contesta la manovra con cui ha forzato il blocco. Attendiamo il processo come è giusto che sia". Così Matteo Orfini, deputato del Pd. "Il governo ha scelto di far crescere la tensione, ha scelto di giocare una partita squallida sulla pelle di 42 esseri umani. C'era l'accordo per la redistribuzione dei migranti, eppure non sono stati fatti sbarcare "in 5 minuti" come aveva promesso Matteo Salvini. Sarebbero ancora sulla nave se la Sea Watch non avesse forzato", aggiunge.
il ministro dell'Interno ha duramente condannato il comportamento della capitana: "Comportamento criminale, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l'ex ministro dei trasporti: incredibile". Che poi ha aggiunto: "Solidarietà alle donne e agli uomini delle Forze dell'Ordine e della Guardia di Finanza in particolare, visto che poche ore fa hanno rischiato la vita per la scelta criminale della Sea Watch".