"Nei giorni di inaugurazione della Biennale Arte 2019 a Venezia, ho incontrato la mia omologa tedesca Michelle Muntefering. Confermata la disponibilità a far rientrare in Italia il "Vaso di Fiori" di Van Huysum, rubato dai nazisti agli Uffizi, e collaborazione per #Raffaello2020". Così in un tweet il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli al termine di un appuntamento legato alle premiazioni della Biennale di Venezia.
Il ministro Bonisoli, in occasione dell'inaugurazione della Biennale d'Arte Venezia 2019, ha partecipato infatti ad alcuni incontri bilaterali con omologhi stranieri: tra questi, la ministra di Stato tedesca per le politica estera culturale, Michelle Muntefering, con la quale, Bonisoli ha colto l'occasione per riaffermare l'auspicio italiano che il quadro 'Il vaso di fiori' del pittore olandese Jan van Huysum, illecitamente sottratto durante il secondo conflitto bellico dalla Wehrmacht tedesca, possa far ritorno agli Uffizi a Firenze.
La ministra tedesca ha ribadito, da parte del governo tedesco, la "massima collaborazione affinché il dipinto possa tornare, nel più breve tempo possibile" nel nostro Paese. Nel corso del "cordiale colloquio", si legge ancora in una nota del ministero, sono state passate in rassegna le diverse modalità di cooperazione bilaterale in ambito culturale nonché le sue possibili linee di sviluppo future.
"'Il vaso di fiori' appartiene all'Italia, dobbiamo riportarlo agli Uffizi", ha rincarato la dose su Twitter il Guardasigilli Alfonso Bonafede, ringraziando il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli "per l'impegno". Il ministero della Giustizia, conclude Bonafede, "è ovviamente a disposizione per fare qualsiasi cosa in nostra potere".
Breve storia del "Vaso di Fiori" di van Huysum
La questione del dipinto di van Huysum era stata sollevata il primo gennaio dal direttore tedesco degli Uffizi, Eike Schmidt, che in un video aveva detto: “Un appello alla Germania, per il 2019: Ci auguriamo che nel corso di quest’anno possa essere finalmente restituito alle Gallerie degli Uffizi di Firenze il celebre Vaso di Fiori del pittore olandese Jan van Huysum, rubato da soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e, attualmente, nella disponibilità di una famiglia tedesca che, dopo tutto questo tempo, non l’ha ancora reso al museo, nonostante le numerose richieste da parte dello Stato italiano”.
Il dipinto in questione, ricorda il sito degli Uffizi di Firenze, è un capolavoro di Jan van Huysum (Amsterdam 1682-1749), pittore di nature morte di grandissima fama: “si tratta di un olio su tela, cm 47 x 35, appartenente alle collezioni di Palazzo Pitti fin dal 1824, quando fu acquistato dal granduca lorenese Leopoldo II per la Galleria Palatina appena fondata”.
Il furto durante la seconda guerra mondiale
Nel 1940, quando all’inizio della guerra la reggia fu evacuata, il quadro venne portato nella villa medicea di Poggio a Caiano. “Nel 1943 fu spostato nella villa Bossi Pucci, sempre a Firenze, fino a quando militi dell’esercito tedesco in ritirata lo prelevarono insieme ad altre opere per trasferirlo a Castel Giovio, in provincia di Bolzano. La cassa in cui si trovava il Vaso di Fiori di Palazzo Pitti venne aperta: l’opera trafugata finì in Germania, dove se ne persero le tracce”.
Ricomparve però nel 1991, poco dopo la riunificazione tedesca: “da allora, vari intermediari hanno tentato più volte di mettersi in contatto con le autorità in Italia chiedendone un riscatto. Una richiesta di tale assurdità che recentemente, dopo l'ultima oltraggiosa offerta, la procura di Firenze ha aperto un'indagine: il quadro infatti è già di proprietà dello Stato Italiano, e pertanto non è alienabile né acquistabile”.