Il futuro della gastronomia, perlomeno quella occidentale, potrebbe riservare diverse sorprese. Il professor Louwrens Hoffman della Queensland University, Australia, si sta occupando di un problema che sopraggiungerà presto e ci riguarderà più o meno tutti: il consumo di carne.
Ed è convinto che non passerà troppo tempo prima che le industrie del bestiame non riescano più a soddisfare la domanda mondiale del mercato della carne; sono necessarie alternative, è inevitabile, le fonti proteiche vanno ricercate anche altrove, magari senza nemmeno rinunciare ad alcune pietanze particolarmente consumate un po' in tutto l’occidente, per esempio le salsicce. Larve, locuste…vengono da lì le proteine che potrebbero salvarci, “Vorresti mangiare una salsiccia fatta con i vermi? – chiede il professor Hoffman in un articolo comparso sul sito specializzato phys.org, - E intere cavallette? Il più grande potenziale per una produzione proteica sostenibile risiede negli insetti e nelle piante”.
Così via alla sperimentazione, ad una ipotetica nuova era per la gastronomia occidentale, quella dove dentro le salsicce troviamo le larve. Un successo? Non proprio, gli studi hanno dimostrato che i consumatori occidentali che avevano accettato la proposta di provare questa nuova dieta, si sono ritirati dall'idea di mangiare o preparare da soli pasti a base di insetti.
Ma la scienza chiaramente va avanti, come spiega ancora lo stesso Hoffman “uno dei miei studenti ha creato un gelato con insetti molto gustoso”. Una delle prime sperimentazioni attuate è quella riguardanti i polli, è stato dimostrato che fornire ai polli d’allevamento pasti con un 15% di larve non scalfisce minimamente la produzione o la qualità della carne, “È tutto abbastanza logico. – commenta Hoffman - I polli in natura non si nutrono di mangimi, mangiano insetti e larve”.
D’altra parte non è una novità che in diverse zone, specie orientali del globo, gli insetti fanno tranquillamente parte della dieta locale. Sarà pronta l’altra metà della terra a recepire e fare proprie certe tradizioni? La scienza dice si, sulla carta, ma dalla carta al piatto poi ce ne passa, e i primi esperimenti non possono dirsi certamente vinti. Sarà l’emergenza forse a forzare la mano e convincerci quando sarà necessario.