Aggiornato alle ore 7,35 del 30 aprile 2019.
Otto provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Magistratura di Taranto per la morte del pensionato di Manduria Antonio Stano, di 66 anni, vittima per anni di una baby gang. Degli otto, sei sono minori. Il provvedimento è un fermo di indiziato di delitto. E gli otto vengono ritenuti “gravemente indiziati”. Tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati, le contestazioni mosse dall’autorità giudiziaria.
Gli otto fanno parte della cosiddetta “Comitiva degli orfanelli”, così la baby gang si era denominata. Alle 11 di oggi conferenza stampa in Questura a Taranto. I provvedimenti dell’autorità giudiziaria arrivano dopo il vertice di ieri a Palazzo di Giustizia, presenti il procuratore capo della Repubblica, Carlo Maria Capristo, il capo della Procura dei minorenni, Giuseppina Montanaro, e il sostituto procuratore che sta indagando, Remo Epifani.
Ieri sulla vicenda relativa alla morte del pensionato di Manduria vittima negli anni dei continui assalti di una baby gang che lo ha picchiato e costretto negli ultimi giorni anche all’isolamento, è stato fatto il punto sulle indagini. Sono indagati 14 giovanissimi, di cui solo 2 maggiorenni, in quanto componenti della baby gang. Dai 16 ai 18 anni, l’eta dei giovanissimi, in alcuni casi appena compiuti i 18 anni.
I protagonisti delle ripetute incursioni nei confronti di Stano ma anche nel domicilio dell’uomo, sono stati tutti individuati. Individuate anche le responsabilità. Stano era stato preso di mira dalla baby gang, i cui componenti filmavano gli assalti nei confronti dell’uomo e poi li facevano circolare in chat. I giovanissimi - secondo gli accertamenti fatti - provengono quasi tutti da famiglie per bene e d’altra parte gli stessi genitori hanno ammesso di essere all’oscuro di quello che facevano i figli, nè dei loro video in chat, confessando così una mancata vigilanza nei loro confronti.
Ieri infine a Manduria si sono svolti i funerali di Stano. Sono avvenuti in forma strettamente privata e nella chiesa dell’oasi Santa Maria e non in quella del Rosario inizialmente scelta.