Il diritto a riparare i propri elettrodomestici potrebbe presto diventare legge nell’Unione Europea. Una serie di proposte, presentate dai ministri dell’ambiente comunitari e che verranno approvate nel corso di gennaio, è diretta a obbligare i produttori di grandi elettrodomestici, televisori o impianti di illuminazione a rendere i propri prodotti più facilmente riparabili e duraturi nel tempo, come riporta la Bbc. Le misure, racchiuse nella Direttiva sull’Ecodesign, potrebbero obbligare i produttori a rendere i propri prodotti più facili da aprire per le sostituzioni e le riparazioni.
Soluzioni che mitigherebbero la “senescenza programmata” - l’invecchiamento previsto per ciascun dispositivo prodotto - ma che potrebbero anche incidere negativamente sugli investimenti volti a una maggiore innovazione degli stessi. Le aziende produttrici hanno comunque ottenuto che alcune riparazioni debbano essere svolte da personale tecnico autorizzato, come lamentano le associazioni dei consumatori.
E questo, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (European Environmental Bureau, Eeb), “Limiterebbe l'accesso dei riparatori indipendenti ai pezzi di ricambio e alle informazioni - oltre a rendere più proibitivi i servizi di riparazione”.
Secondo i dati riportati nelle relazioni dell’Unione Europea, dal 2004 al 2012, gli elettrodomestici che richiedono sostituzione entro cinque anni dall’acquisto sono passati dal 3,5 per cento all’8,3 per cento. Uno studio citato citato dalla Bbc inoltre sottolinea come il 10 per cento delle lavatrici finite in discarica avrebbe meno di cinque anni di vita.
Sostituire gli elettrodomestici tuttavia impone anche di comprarne di migliori in termini di efficienza e consumi. Questo garantirebbe una sensibile diminuzione dell’inquinamento domestico con l’aumentare delle classi di consumo: bilanciamento di cui l’Unione Europea dovrà tenere conto nello stabilire le nuove regole comunitarie.