Presidente Felicetti, abbiamo vissuto un altro Natale con la gente nei circhi ad assistere a spettacoli con animali della foresta saltare nel fuoco malgrado una legge dello Stato approvata nel 2017, la 175, ne abbia decretato la progressiva ‘dismissione’. Mancano i decreti attuativi che la rendano efficace. Il ministro Bonisoli ha assicurato che arriveranno a inizio 2019. Ormai è fatta? Lei si è detto ottimista in questi giorni.
“Oggi il dibattito è su come e quando ci sarà questo graduale superamento. L’Italia ha deciso con una votazione a stragrande maggioranza di andare verso il superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi. È un dato di fatto sul quale anche l’ambito scientifico sarà impegnato, ritengo, nel dirci come e in quali tempi procedere per attuare questa graduale dismissione. Il governo attuale si trova a dover attuare un principio di un criterio di una legge delega”.
Gianluca Felicetti è il presidente della Lav, la Lega antivivisezione, l’associazione animalista che più di ogni altra si è battuta in questi anni per ottenere questa legge, per ottenere che l’Italia finisse nel gruppo dei Paesi (sono circa 50) che nel mondo hanno detto basta con gli animali a fare da clown, a battersi contro quelle compagnie circensi che hanno maltrattato gli animali, una minoranza per fortuna. E ora pare che i decreti attuativi siano finalmente in arrivo.
Nel 2016 la Scozia, prima di cominciare l’iter legislativo per l’abolizione degli animali dai circhi, interpellò Ron Beadle, professore di organizzazione ed etica aziendale presso la Northumbria University, secondo il quale non esistono basi etiche per giustificare una tale scelta. O meglio, se decidiamo di intraprendere una serie di scelte politiche su base etica, allora dovremmo allargare questa scelta a tutte le attività che prevedono un rapporto tra animali e uomo. La Scozia non lo ha ascoltato e ha deciso per il divieto.
“È una posizione ridicola superata dalla storia. Come dire che anche la schiavitù aveva i suoi lati positivi, il costo del lavoro… Ovviamente la mia è una provocazione per dire che una società che vuole evolversi, ha la possibilità di scegliere e man mano fare delle scelte in positivo anche se esistono forze contrarie nella società che si affrontano, si combattono, prima che il legislatore faccia le sue scelte, in questo caso il legislatore italiano già ha fatto la sua scelta”.
Alcuni scienziati hanno sostenuto ancora recentemente che non esistono prove scientifiche che dimostrino inoppugnabilmente che la sofferenza fisica e psicologica di animali cresciuti in cattività nei circhi sia peggiore di quella provata negli zoo.
“La comunità scientifica è ben divisa sull’argomento. Il punto è superato dal fatto che governi di diverso colore hanno voluto e riaffermato questo cambiamento, ed è un cambiamento per il quale io da quarant’anni manifesto davanti ai circhi. A noi se esistono basi scientifiche o meno non ci cambia”.
Il presidente dell’Ente Nazionale Circhi ha detto che nel caso dovesse passare la legge non verrà consegnato nemmeno un ratto. Dove finiranno gli animali dei circhi una volta che la legge 175 sarà efficace?
“Prendo atto della dichiarazione del Presidente dell’Ente Nazionale Circhi; siccome sono animali di proprietà privata è evidente che saranno i proprietari a poter e dover disporre di questi animali in tutto e per tutto. Gli animali non sono di proprietà dello Stato, la legge non imporrà alcunché. Noi possiamo esprimere la speranza che questi animali possano avere una giusta pensione, una giusta e onorata pensione senza dover continuare a esibirsi nei circhi. Poi sarà il governo a decidere quali incentivi alla dismissione degli animali dovranno essere dati ai circhi. Il nostro per il momento è un auspicio e un augurio che i proprietari di questi animali, una volta che la legge delegata entrerà in vigore troveranno il modo migliore per assicurare alle loro bestie - avendone la responsabilità giuridica, oltreché morale - un futuro dignitoso”.
Quindi gli animali non verrebbero sequestrati e portati nei CRASE, i centri di recupero degli animali esotici?
“I CRASE in Italia sono solo 3 riconosciuti dal ministero dell’Ambiente, ma non hanno una normativa specifica, che invece noi chiediamo da anni anche con nostre proposte di legge. Gli animali non potrebbero legalmente essere sequestrati ad alcuno e chi sventola questa possibilità è una persona che vive fuori dal tempo oltreché dalle leggi. Sono, ripeto, animali di proprietà privata, nel bene e nel male. Animali che non potranno essere portati nei CRASE che sono strutture che vivono solo grazie a donazioni, a sostegni, aiuti, anche da associazioni come la nostra…come dire, non disporrebbero mai dei mezzi necessari per accoglierli tutti”.
E quindi che succederà una volta che il divieto di utilizzo degli animali esotici nei circhi sarà effettivo?
“Va costruito un percorso. Vale anche per le compagnie che non potrebbero portare più reddito alle proprie attività con gli animali, è un dato sul quale speriamo che il governo nella legge delega fissi principi e incentivi per una riqualificazione artistica dei circhi. Lo sottolineo perché i circensi non lo stanno dicendo, paradossalmente lo stiamo dicendo noi”.
Presidente Felicetti, se il ministro Bonisoli manterrà la sua parola, a gennaio ci sarà la svolta e forse il prossimo Natale non vedremo più leoni saltare nel cerchio di fuoco e elefanti fare l’inchino. La legge sarà applicata fino in fondo. Giustizia sarà fatta?
“Un rapporto Censis commissionato proprio dalla LAV nel 2017, ci dice che gli italiani sono nella stragrande maggioranza (circa il 70%) favorevoli alla dismissione degli animali nei circhi e al contempo registra un calo vertiginoso riguardo i numeri in entrata. La Lav si augura che la legge possa addirittura provare a rilanciare l’attività circense senza animali. Noi @LAVonlus ogni giorno controlleremo che la promessa diventi, finalmente, realtà”.