Le scorte di vaccini stanno finendo. L’allarme è stato lanciato dai medici di base, dagli ambulatori delle Asl e da molte farmacie disseminate in tutto il territorio italiano. A sostenerlo, sulle pagine della Stampa, è il presidente della società italiana di medicina generale (Simg) che mette l’accento su un problema di programmazione e distribuzione dei vaccini: “Non è tanto un problema che le dosi scarseggino adesso quanto che siano mancate in alcune aree del Paese a metà novembre, nel pieno della campagna vaccinale”.
Chi vuole vaccinarsi?
Sarebbe stata proprio una richiesta maggiore rispetto alle attese ad aver determinato l’esaurimento delle scorte. Una domanda alimentata non solo da chi può accedere gratuitamente al vaccino per motivi di salute ma anche da chi, sano come un pesce, ha preferito guardarsi da un’influenza che potrebbe mettere a letto molti italiani proprio durante Capodanno e nelle prime settimane del 2019. Una scelta che fa riflettere in un momento storico in cui la battaglia tra associazioni no-vax e sì-vax si sta facendo sempre più accesa, anche fuori dai nostri confini.
La produzione delle scorte di vaccini è stata effettuata in base ai numeri registrati nel 2017. Le Regioni, come spiega sempre la Stampa, acquistano le dosi per coprire temporalmente un arco temporale di un biennio entrando in difficoltà nel momento in cui, da un anno all’altro, la domanda da parte dei cittadini varia in maniera significativa.
Le regioni più in difficoltà
Le tre Regioni che maggiormente sarebbero in difficoltà nell’assicurare la profilassi anti-influenzale sono l’Emilia Romagna, la Campania e la Sardegna. Ma la situazione sta diventando problematica lungo l’arco settentrionale del Paese, con un panorama variegato da Provincia a Provincia. Una tendenza diversa, invece, si registra per quanto riguarda il Centro e del Sud pronti, per ora, a reggere la richiesta crescente. Non stanno meglio i cugini svizzeri, a quanto riporta RSI, impegnati a vivere uno scenario molto simile al nostro.
La campagna del ministero
Una delle cause che potrebbe spiegare la crescita nelle ultime settimane delle richieste potrebbe risiedere anche nella campagna lanciata dal Ministero della Salute, guidato da Giulia Grillo, a novembre. L’hashtag #ivaccinifunzionano (anche nella versione internazionale #vaccinesworks), promosso grazie all’aiuto del pallavolista azzurro Ivan Zaytsev ha avuto molto risalto mediatico e molta diffusione. La punta di diamante della nostra nazionale, uno dei più amati e seguiti dal popolo di sportivi, si è sempre schierato in prima linea in difesa dei vaccini pagandone anche le conseguenze. Che sia questo ad aver convinto molti a vincere lo scetticismo?