L’Italia del rancore dopo un anno si è incattivita. Il rapporto Censis 2018

Sul ciglio

Il benessere perduto

"Il 69,7% degli italiani non vorrebbe come vicini di casa i rom, il 69,4% persone con dipendenze da droga o alcol. Il 52% è convinto che si fa di più per gli immigrati che per gli italiani, quota che raggiunge il 57% tra le persone con redditi bassi. Sono i dati di un cattivismo diffuso che erige muri invisibili, ma spessi. Rispetto al futuro, il 35,6% degli italiani è pessimista perché scruta l’orizzonte con delusione e paura, il 31,3% è incerto e solo il 33,1% è ottimista".

Domanda di sicurezza

Il compiacimento nei consumi

"Molto difficilmente beni e servizi che non accendono desideri specifici dei singoli consumatori – divenuti ferocemente intelligenti nell’adottare una logica selettiva di egolatrico compiacimento – avranno una potenza attrattiva sufficiente per vincere la tendenza a tenere i soldi fermi, preferibilmente in forma cash".

Disintermediazione totale

L'Italia che non vota

"Il 49,5% degli italiani ritiene che gli attuali politici siano tutti uguali, e la quota sale al 52,2% tra chi ha un titolo di studio basso e al 54,8% tra le persone a basso reddito. La funzione dei social network nella comunicazione politica è definita "inutile" o addirittura "dannosa" dal 52,9% degli italiani, mentre il 47,1% li giudica al contrario "utili" o "preziosi" perché eliminano ogni filtro nel rapporto tra cittadini e leader politici".

L'Europa e l'economia

Ricerca e innovazione

Le quattro Europe: identità plurime e punti di rottura

"Al contrario, nel gruppo di Paesi in cui la fiducia nell’Europa è bassa, anche il giudizio sulla situazione interna è negativo: tra questi figura l’Italia, insieme a Francia, Regno Unito, Spagna e Grecia. In questo gruppo il timore di rimanere senza un’occupazione è espresso dall’83% dei cittadini in Grecia e dal 69% in Italia, contro una media europea solo del 44%".

I giovani europeisti e le diversità culturali come destino

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L’ipoteca sul lavoro

"In dieci anni siamo passati da un rapporto di 236 giovani occupati ogni 100 anziani a 99. Mentre nel segmento più istruito i 249 giovani laureati occupati ogni 100 lavoratori anziani del 2007 sono diventati appena 143".

I persistenti squilibri nella formazione del capitale umano

"Il divario più ampio è relativo all’educazione terziaria: in Italia si spendono 11.257 dollari per studente (7.352 dollari se si escludono le spese per ricerca e sviluppo), mentre la media europea è pari a 15.998 dollari (11.132 dollari senza la R&S), con una differenza dunque di ben 4.741 dollari (il 42% in più)".

L’Italia che va e quella che resta indietro

Una società che si lascia

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