Una donna di 26 anni è stata arrestata dalla polizia a Catania con l'accusa di avere ucciso il figlio di tre mesi lanciandolo a terra. Il neonato è morto in ospedale, lo scorso 15 novembre, il giorno dopo il ricovero per le ferite riportate alla testa. La notizia è stata resa nota oggi dalla procura con un comunicato, dopo che il commissariato Borgo Ognina ha eseguito nei confronti della donna un'ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della procura, per omicidio aggravato dall'avere agito contro il discendente.
Nell'immediatezza del ricovero, come hanno potuto rilevare gli investigatori anche nel certificato di pronto soccorso, la madre del bambino ha riferito che il piccolo si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia a causa di una spinta datasi da solo. Successivamente, però, attraverso le testimonianze dei parenti, alla presenza del difensore di fiducia, si è accertato che la caduta del neonato non era stata accidentale: la tragica realtà, per chi indaga, è che è stata la madre a scaraventarlo a terra con forza. La donna è stata così arrestata, con a supporto una consulenza neuropsichiatrica.
Il gip ha ritenuto "integrata una continuità di azione dell'indagata la quale - attesa anche la tenerissima età del figlio - ha agito di certo al fine di ucciderlo (dolo intenzionale) e, comunque, si è rappresentato l'evento omicidiario come realizzabile con elevato grado di probabilità o anche con certezza come conseguenza diretta e immediata della propria azione (dolo diretto)". Insomma, secondo il magistrato, la donna voleva uccidere suo figlio. Pertanto, "non può in nessun modo ritenersi corrispondente al vero neppure quanto dalla stessa riferito in ordine alla assenza di volontà omicida ai danni del neonato". La donna è stata rinchiusa nel carcere catanese di piazza Lanza.