Confermata dalla Cassazione la decisione del Riesame di Genova di andare avanti con il sequestro dei fondi del Carroccio fino a raggiungere 49 milioni di euro. La sesta sezione penale della Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dal leader della Lega Matteo Salvini contro l'ordinanza del Riesame con cui, nello scorso settembre, era stato dato il via libera al sequestro preventivo.
Con il verdetto di venerdì resta in ogni caso fermo l'accordo di 'rateizzazione' che la Lega ha raggiunto con la procura di Genova.
Il provvedimento di sequestro era stato richiesto dalla procura di Genova in relazione alla presunta truffa ai danni dello Stato, stimata in 49 milioni, per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010, per cui sono stati condannati in primo grado (il processo d'appello è in corso) l'ex leader del Carroccio Umberto Bossi, l'ex tesoriere Francesco Belsito e tre ex revisori dei conti.
La Cassazione si era già occupata del caso nello scorso aprile, quando la seconda sezione penale, accogliendo il ricorso della procura di Genova, aveva annullato con rinvio l'ordinanza con cui il Riesame del capoluogo ligure, nel novembre 2017, aveva respinto la richiesta dei pm di andare avanti con i sequestri sui conti della Lega.
Il Riesame, applicando la linea giurisprudenziale indicata dalla Suprema Corte con le motivazioni della sentenza depositate in luglio e accogliendo il ricorso dei pm, aveva quindi dato a settembre il via libera ai sequestri. Anche il sostituto pg di Cassazione Marco Dall'Olio, nel corso dell'udienza a porte chiuse di ieri mattina, aveva sollecitato il rigetto del ricorso presentato da Matteo Salvini.