L'ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha investito l'Italia ha provocato la strage di circa 14 milioni di alberi compromettendo l'equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica. È quanto stima la Coldiretti insieme a Federforeste nel sottolineare che ad essere abbattuti sono stati soprattutto faggi ed abeti bianchi e rossi nei boschi dal Trentino all'Alto Adige, dal Veneto al Friuli, dove ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità.
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Nei boschi si trova una grande varietà di vegetali e una popolazione di mammiferi, uccelli e rettili che per il disastro è stata sconvolta, mentre - sottolinea la Coldiretti - la mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge. In una situazione in cui l'Italia importa già circa l'80% del legno che consuma, al danno ambientale si aggiunge - continua la Coldiretti - quello economico con importanti ripercussioni sull'intera filiera del legno e la perdita di posti di lavoro, in aree spesso difficili. "Senza dimenticare gli effetti paesaggistici e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco come i funghi in forte espansione".
Un disastro provocato certamente - continua la Coldiretti - dalle straordinarie raffiche di vento ma favorito anche dall'incuria e dall'abbandono. In Italia siamo di fronte, spiega la Coldiretti, all'inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende però del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza.
È praticamente raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessa 10,9 milioni di ettari, ma, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli. Per difendere il bosco italiano, conclude la Coldiretti, occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli e dai consorzi forestali.
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In Italia ci sono circa 12 miliardi di alberi
In Italia ci sono circa 12 miliardi di alberi, quasi 200 per ogni italiano. Lo ha calcolato il Corpo Forestale dello Stato con un margine d'errore dell'1%, utilizzando apparecchiature Gps e sistemi Gis, con l'ausilio di tecnologia satellitare per analizzare circa 37 mila punti di rilevamento. Secondo dati pubblicati sul sito Blogo, è risultato che in Italia c'è una media di circa 1.360 alberi ad ettaro. I boschi italiani presentano un volume legnoso di oltre un miliardo e 260 milioni di metri cubi, mentre la biomassa presente supera gli 870 milioni di tonnellate di legname, pari a circa 435 milioni di tonnellate di carbonio stoccato. Tra le regioni più alberate è prima l'Emilia Romagna con 1.816 alberi per ettaro, seguita dall'Umbria con 1.815 e dalle Marche con 1.779.
La densità di alberi per ettaro vede ultime la Valle d'Aosta con 708 e la Sicilia con 760. Tra le specie più diffuse il primato è del faggio con oltre un miliardo di esemplari che ricoprono quasi tutti gli Appennini.