È stato arrestato a Foggia dalla polizia il quarto uomo sospettato di aver partecipato all'omicidio della sedicenne Desirée Mariottini, deceduta a Roma dopo aver subito una violenza sessuale di gruppo.
Si tratta di un ghanese di 32 anni, Yusif Salia. L'arresto è avvenuto nell'ex pista del Cara di Borgo Mezzanone a una decina di chilometri da Foggia, dove l'uomo si nascondeva in una baracca. Nell'area c'è un insediamento di extracomunitari senza più diritto di permanenza.
L'uomo, che si era tagliato i capelli per non farsi riconoscere, è stato trovato in possesso di 11 kg di marijuana, 194 grammi di hashish, 122 grammi di resina e 4 dosi di metadone. Salia è stato rintracciato grazie alle intercettazioni telefoniche avviate, immediatamente dopo il delitto, dai poliziotti della Squadra Mobile di Roma che hanno localizzato il cellulare del fuggitivo.
Oltre cento gli agenti impegnati nell'operazione. Yusif Salia è stato portato in questura a Foggia per essere interrogato. L'uomo è stato in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla questura di Napoli il 15 dicembre 2012 ma scaduto l'11 gennaio 2014. Il 27 marzo scorso era stato accompagnato dal personale del Commissariato di San Lorenzo all'ufficio immigrazione della questura di Roma per l'identificazione e invitato a presentarsi in questura a Napoli per regolarizzare la posizione. Anche per lui, come per gli altri tre extracomunitari fermati ieri, che saranno interrogati domani nel carcere di Regina Coeli, le accuse sono di omicidio, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti.
Immediato il commento su Twitter del ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
Manifestazioni contrapposte a San Lorenzo
Per domani, intanto, si annuncia una giornata di tensione a San Lorenzo. Nel pomeriggio è prevista nel quartiere una 'passeggiata' dell'organizzazione di estrema destra Forza Nuova. A partire dalle 14 a piazza dell'Immacolata si terrà invece una manifestazione antifascista dell'Anpi e altre organizzazioni, alla quale si uniranno gli organizzatori del presidio 'Con i migranti per fermare la barbarie', inizialmente previsto a piazza Santi Apostoli.
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La sindaca di Roma, Virginia Raggi, riferendosi alla marcia di Forza Nuova, ha affermato che "le ronde non sono la risposta giusta. Per le nostre città servono maggiore presenza dello Stato, presidio del territorio con le forze dell'ordine e la partecipazione di tutti i cittadini. Gli Stati nazionali - ha aggiunto - devono mettere a disposizione dei sindaci e degli amministratori locali gli strumenti necessari per poter intervenire e impedire questi tragici eventi".
Per Fico "non ci vogliono ruspe ma più amore"
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha invocato, da parte sua, più coesione sociale. "Anche nei momenti difficili - ha detto - non ci vogliono ruspe ma più amore e fatica nelle idee e nella partecipazione. Essere costantemente nei quartieri difficili senza lasciare mai nessuno solo". Secondo Fico, "la sicurezza è un concetto molto ampio, significa investimenti in cultura, rigenerazione urbana, scuole, dare forza ai Comuni, integrazione e coesione sociale. Poi esiste la repressione, che è un altro aspetto importante e che le nostre forze dell'ordine fanno molto bene".
Più duro il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha ipotizzato un decreto legge contro la violenza sessuale da convertire immediatamente dopo la manovra. "So che sarebbe uno strappo alla regola - ha scritto su Facebook - ma di fronte a situazioni eccezionali, servono misure eccezionali". Bonafede ha chiesto inoltre "maggiori poteri al sindaco di Roma: di fronte a evidenti situazioni di illegalità, come per l'edificio in cui è morta Desirée, oggetto di diverse segnalazioni, il primo cittadino deve poter agire senza dover aspettare la burocrazia".