L'avvio dell'anno scolastico non subirà scossoni dal punto di vista dei vaccini, che rimarranno obbligatori per tutti i bambini da 0 a 6 anni. Chi non è vaccinato non potrà entrare in aula, fermo restando che secondo la circolare di luglio dei ministri Grillo e Bussetti i genitori potranno presentare alle scuole una autocertificazione che attesti l'avvenuta vaccinazione. I
l dietrofront dei M5s all'emendamento contenuto nel Milleproroghe, che sospendeva per un anno l'obbligo di vaccinazione, è arrivato oggi in sede di discussione del provvedimento alla Camera. E di fatto ripristina la validità della legge Lorenzin. "Oggi abbiamo presentato un emendamento al Milleproroghe in materia di vaccini che sopprime quello già approvato ad agosto al Senato", dichiara in una nota Vittoria Baldino, relatrice M5S del decreto. Questo, spiega la deputata, "al fine di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl che abbiamo già depositato al Senato e di cui si inizierà l'esame nel più breve tempo possibile".
L'autocertificazione è permessa, non obbligatoria
Per le famiglie resta quindi l'obbligo di 10 vaccini (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella) per l'iscrizione a scuola, pena il non ingresso in classe per i bimbi fino ai 6 anni, e multe da 100 a 500 euro per i genitori dei ragazzi fino ai 16 anni. Fin qui la legge Lorenzin, a cui si aggiunge l'indicazione contenuta nella circolare Grillo-Bussetti, datata 5 luglio 2018, che consente (non obbliga, e questo è un punto cruciale) agli istituti scolastici di "accontentarsi" dell'autocertificazione delle avvenute vaccinazioni.
La legge infatti fissava al 10 luglio scorso il termine per mettersi in regola e presentare alle scuole il certificato della Asl, mentre con la circolare questo termine di fatto viene "allentato". Una misura, si è sempre sottolineato dal Ministero, pensata per venire incontro soprattutto a chi, magari per cambi di residenza da una regione a un'altra o addirittura dall'estero, avesse ancora difficoltà a ottenere i certificati dall'azienda sanitaria di origine. Nessun condono mascherato, è dunque la posizione del dicastero retto da Giulia Grillo, ma solo una semplificazione burocratica che non libera affatto i genitori dall'obbligo.
Esulta Lorenzin: "Vittoria della scienza sull'ignoranza"
La circolare dispone che nelle Regioni in cui non è ancora entrata a regime l'anagrafe vaccinale, che sgrava i genitori dall'onere della documentazione da produrre, solo per l'anno scolastico 2018-19 i dirigenti scolastici "potranno ammettere i minorenni alla frequenza sulla base delle dichiarazioni sostitutive presentate entro il termine di scadenza per l'iscrizione". Nelle Regioni dove invece l'anagrafe vaccinale c'è l'autocertificazione andava presentata entro il 10 luglio, o in alternativa era sufficiente la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni. Esulta l'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Vittoria della scienza su ignoranza e pregiudizio. Grazie al mondo scientifico, della scuola e della cultura e grazie alle forze politiche che si sono battute per ristabilire il primato della salute collettiva. Un abbraccio alle coraggiose mamme di IoVaccino. Finalmente i loro bimbi potranno andare a scuola sicuri".
Controlli a campione dei Nas
I carabinieri del Nas stanno effettuando controlli a campione negli asili nido e nelle scuole materne e primarie di tutte le province italiane per verificare la veridicità della documentazione presentata dai genitori degli alunni per attestarne l'avvenuta vaccinazione o la prenotazione per l'effettuazione del vaccino. L'attivitaà nata da un'idea condivisa con il ministero della Salute, è partita in coincidenza della riapertura degli asili e delle materne ma riguarda anche alcuni istituti comprensivi, dove le lezioni non sono ancora ripartite ma i documenti relativi all'assolvimento degli obblighi vaccinali sono già stati presentati. I controlli andranno avanti anche nei prossimi giorni, "incrociando" i documenti presentati dalle famiglie e i dati in possesso delle varie Asl.
Per l'Iss è una "scelta saggia"
"Si tratta di una scelta saggia. Non credo che si possa parlare di una sconfitta della maggioranza, ma si tratta di una decisione di buon senso dopo aver preso atto della situazione", ha detto all'Agi, Gianni Rezza, epidemiologo e direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. "Credo che tutte le leggi siano migliorabili - ha sottolineato - ciò vale anche per l'obbligo vaccinale. Ma farlo con urgenza avrebbe generato solo confusione. L'emendamento della sospensione dell'obbligo vaccinale mi sembrava un provvedimento poco meditato e che sarebbe intervenuto a scuole già aperte".