Momenti di tensione in Aula alla Camera. Nell'informativa resa dal ministro Danilo Toninelli sul crollo del ponte di Genova il titolare delle Infrastrutture, in un passaggio dell'intervento scritto, ha ribadito - parole già usate durante l'audizione in commissione - di aver subito "pressioni, interne ed esterne" per non desecretare gli atti sulle concessioni ad Autostrade. Subito dopo, NcI, FI, e Pd hanno chiesto al ministro di "fare i nomi" di chi gli ha fatto pressioni e di inviare "il resoconto del verbale dell'Aula" alla magistratura. Il presidente Roberto Fico ha spiegato che i "verbali sono pubblici", ma a quel punto è scoppiata la bagarre.
Nonostante le insistenze delle opposizioni, il ministro Toninelli non chiede di riprendere la parola per rispondere sulle presunte pressioni subite. E si innesca così un botta e risposta tra diversi deputati delle opposizioni e il presidente Fico. Il primo a sollevare la questione è stato Maurizio Lupi di NcI: "Dica il ministro quali pressioni interne ed esterne ha ricevuto, faccia i nomi, anche perché potremmo essere in presenza di un reato. Chiedo che il ministro prima che inizi il dibattito faccia i nomi, se fosse vero sarebbe gravissimo, ma senza nomi e cognomi in questa Aula e non su Facebook non si può procedere al dibattito". Alla richiesta di Lupi si è subito aasociato l'ex Guardasigilli, Andrea Orlando, che si è rivolto a Fico: "Lei è tenuto ad inviare il verbale della seduta odierna alle autorità giudiziarie competenti, perché il ministro Toninelli, al quale esprimiamo la nostra solidarietà, ha il diritto di essere tutelalo e chiedo di trasmettere immediatamente gli atti alla magistratura".
Fico, più volte chiamato in causa, replica: "I nostri verbali sono pubblici, tutti possono consultarli", ma le opposizioni rumoreggiano in disaccordo. E Fico riprende: "I verbali sono pubblici e la magistratura puo' richiederli tranquillamente". Interviene quindi Francesco Paolo Sisto (FI): "Lei ha l'obbligo di trasmettere i verbali alla magistratura, la pubblicità degli atti non esime il pubblico ufficiale come lei dall'immediata trasmissione alla procura della Repubblica, e se la richiesta non venisse esaudita potrebbe comportare una responsabilità". E' quindi il turno di Vittorio Sgarbi (FI), che rivolgendosi a Toninelli dice: "Dia i nomi di chi ha tentato di intimidirla, altrimenti è colluso".
Il presidente Fico più volte richiama i deputati all'ordine, chiedendo di andare avanti con il dibattito previsto da calendario sull'informativa. ma le opposizioni non ci stanno e non arretrano sulla richiesta di avere i nomi e di far intervenire la magistratura: "Toninelli usi la trasparenza rivendicata, ha detto cose gravissime di fronte al Parlamento, deve fare i nomi di chi ha fatto pressioni commettendo un reato. Io mi richiamo al suo obbligo", aggiunge rivolgendosi a Fico, "a richiamare il ministro Toninelli di esser trasparente, deve dire con chiarezza cosa è accaduto".
A Genova gli sfollati protestano davanti la Regione
E mentre sul fronte politico si infiamma la polemica sulla ricostruzione e sulla nuova viabilità, mentre stava per riunirsi nel capoluogo ligure il consiglio regionale e comunale congiunto per fare il punto sulla situazione, decine di sfollati si sono radunati davanti all'ingresso del palazzo regionale per protestare contro l'impossibilità di recuperare i propri effetti personali dalle abitazioni evacuate sotto al troncone est del viadotto. È intervenuto il presidente della Regione Liguria e commissario per l'emergenza di ponte Morandi a Genova, Giovanni Toti, il quale ha rivendicato la necessità che il Governo "ci dia una mano" e che si varino quindi i provvedimenti di legge necessari ad hoc per ricostruire rapidamente il ponte.
Un grido d'allarme che non è rimasto inascoltato tant'e' vero che il vicepremier Luigi Di Maio ha dato ragione agli sfollati ("hanno perfettamente ragione, non si può lasciare la gente in balia dell'elemosina di Autostrade") e ha annunciato che si sta mettendo a punto un decreto urgente per affrontare anche il loro tema. "È questione di settimane, forse anche di giorni", ha detto Di Maio. Parole che però non hanno soddisfatto Toti, che ha chiesto maggiore concretezza: "Mentre lei esternava alla stampa, il sindaco e io eravamo riuniti con gli sfollati, per chiarire tutti i dubbi e le comprensibili apprensioni. Per aiutare Genova servono meno polemiche e più fatti concreti. Noi aspettiamo le leggi che ci consentano di aprire e accelerare cantieri, risarcire cittadini e imprese, e ricostruire il ponte".
Durante l'informativa di oggi, Toninelli ha ribadito che Autostrade non ricostruirà ma finanzierà l'opera di ricostruzione. "Il Governo è compatto nel ritenere che i lavori di ricostruzione del ponte non possano essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità di non farlo crollare. Lasciare ad Autostrade per l'Italia la ricostruzione del viadotto sarebbe una follia e irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime", ha detto preannunciando che entro novembre verrà garantito un alloggio agli sfollati, e che è previsto un decreto legge per aiutare famiglie e imprese colpite dalla tragedia.