Articolo aggiornato alle ore 22.37 del 15 agosto 2018.
E' in realtà' di 38 e non 39, come inizialmente comunicato dalla Prefettura di Genova, il numero di vittime del crollo del ponte avvenuto martedì 14 agosto mattina della campata centrale del ponte Morandi a Genova. A dare notizia dell'aggiornamento sono fonti sanitarie, mentre la Prefettura in una breve nota parla solo di "deceduti identificati". Sedici i feriti, di cui 12 in codice rosso. Nel corso della notte i vigili del fuoco hanno estratto altri 4 cadaveri dal cumulo di macerie in cemento armato finite sui due lati del letto del torrente Polcevera. Finora tra le vittime, un bambino di 8 anni e due adolescenti. Non c'è ancora l'ufficialità, ma la macchina organizzativa si sta muovendo per celebrare i funerali delle vittime del crollo di ponte Morandi sabato 18 agosto. Lo spazio individuato sarebbe quello della Fiera di Genova, nel padiglione Jean Nouvel, ma al momento sarebbe una delle ipotesi al vaglio
Il governo revoca la concessione ad Autostrade
Intanto nel pomeriggio del 15 agosto il governo ha confermato di aver avviato la procedura di revoca della concessione alla società Autostrade. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri tenuto in Prefettura a Genova. Con Conte ci sono i vice premier Salvini e Di Maio e il ministro Toninelli. "Al di là delle verifiche penali, di quello che farà la magistratura con la sua inchiesta, noi non possiamo aspettare i tempi della giustizia", ha detto Conte. "Ci orienteremo verso la nomina di un commissario ad hoc per la ricostruzione", ha poi aggiunto.
Un crollo, quello del ponte Morandi a Genova che secondo Luigi Di Maio si poteva evitare. "Basta guardare le condizioni visibili a tutti di quel ponte per capire che la manutenzione non è stata fatta. Non è stata una fatalità". Lo ha detto il vicepremier M5s, che dai microfoni di Radio radicale ha accusato: "I responsabili hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l'italia. Per anni si è detto che fare gestire ai privati sarebbero state gestite meglio che Stato. Oggi così abbiamo uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza e non c'era niente che facesse immaginare il crollo. Autostrade doveva fare la manutenzione e non l'ha fatta. Incassa i pedaggi più alti d'Europa e paghe tasse bassissime peraltro in Lussemburgo. Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe. Il ministro Toninelli ha già avviato le procedure per il ritiro della concessione e per comminare le multe. Se un privato non è in grado, le gestirà lo Stato".
L'attacco di Toninelli alle Autostrade
Aggiunge il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli: "Se la campata centrale del ponte Morandi a Genova è venuta giù è perché è mancata la manutenzione" e "vedremo la concessione con Autostrade e verificheremo se la società ha adempiuto agli obblighi di manutenzione". Aggiunge Toninelli al termine del sopralluogo con il vice premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio: "Un Paese civile e industriale come l'italia non può permettersi fatti come questi , chi ha sbagliato pagherà fino in fondo".
Toninelli ha ricordato che la concessione prevede la manutenzione: "Stiamo verificando le carte e immagino che lo stia facendo anche Autostrade per l'italia", ha aggiunto il ministro, confermando che il ministero si costituirà parte civile. Quanto alla Gronda (l'ipotesi di asse viario alternativo e la cui realizzazione è ancora lontana, anche perché osteggiata) Toninelli ha ricordato che il progetto di costruzione sarebbe relativo al periodo 2019-2029 e chi si richiama a questa polemica "sta facendo sciacallaggio che rispediamo al mittente".
Parla il procuratore capo Cozzi
"Da parte nostra non ci sono sequestri al momento: noi dobbiamo riuscire a coniugare le attività di salvaguardia e di acquisizione delle evidenze e delle prove con quella dell'agibilità del luogo, ma soprattutto della sicurezza del luogo perché se ci sono delle opere pericolanti devono poter intervenire degli organi competenti sul quello". Così il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi sui tempi di bonifica, messa in sicurezza e di recupero dell'area. "Proprio per quello ora non c'è nessun tipo di intervento di sequestro - ha aggiunto - C'è un'attività di soccorso e di possibile individuazione di ulteriori eventuali vittime o feriti che stanno portando avanti vigili del fuoco. Non si sa per quanto tempo durerà questa attività qui".
Intanto il procuratore capo ha ribadito che "il fascicolo è stato aperto: nell'ambito di questo, gli uffici stanno rilasciando i nulla osta per consentire poi l'effettuazione delle esequie". A seguito di questo, "c'è un'attività di esame di medicina legale delle salme, poi di rilascio dei nulla osta da parte della Procura, poi c'e' l'indagine che sta svolgendo la polizia di stato che si affianca all'attività di soccorso dei vigili del fuoco e, poi, si valuteranno gli elementi da acquisire da parte dei nostri uffici".
Ancora Cozzi: "Non è stata una fatalità il crollo del ponte a Genova". La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo. "Noi dobbiamo rispondere a un sola domanda: perché è successo? Questo è il nostro compito e per farlo faremo tutto quello che è necessario" ha detto il procuratore, prima di spostarsi in prefettura per il vertice col premier Conte.
Il Conto degli sfollati
Intanto si contano anche gli sfollati a causa del crollo del ponte Morandi, a Genova. Sono 632, lo rende noto Regione Liguria. Risultano 311 le famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa, perché minacciata da possibili cedimenti. Una sparuta parte, circa una decina, si trova al centro civico Buranello, adibito a centro di accoglienza. La maggior parte ha trovato ospitalità presso parenti e amici. Gli uffici servizi sociali del Comune stanno lavorando per trovare spazi per queste persone che, come ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, rischiano di non rientrare nelle loro abitazioni per molto tempo. In oltre, sempre il primo cittadino, ha sottolineato questa mattina che alcune delle abitazioni a ridosso del ponte crollato rischiano di essere abbattute. L'ipotesi concreta che stanno valutando gli assessori regionale e comunale alle politiche abitative, Marco Scajola e Pietro Piciocchi, e' che gli sfollati possano essere alloggiati in futuro in alloggi di proprietà del Comune di Genova e gestiti da ARTE (Azienda Regionale Territoriale per l'Edilizia) da rimettere a posto.
Leggi anche: Cos'è la Gronda di Genova, breve storia di un'opera ostacolata dalle polemiche politiche
A Genova continuano ad arrivare a Genova giornalisti e troupe televisive dall'estero, anche da fuori Europa, per seguire gli sviluppi della tragedia di questa mattina. Per documentare, specie con immagini, gli effetti del crollo della campata centrale del ponte Morandi sul torrente Polcevera che si e' trascinato nel baratro decine di automezzi e provicando la morte di 35 persone, bilancio ancora provvisorio.
Gli alberghi della città, specie quelli in prossimità del luogo del crollo e in prossimità della Prefettura, "cuore" della macchina dei soccorsi ed emergenza, stanno registrando una significativa domanda di alloggiamento. E viene fatto rilevare che e' dal G8 del 2001, con quanto accadde all'epoca nelle strade, che il capoluogo ligure non vedeva un afflusso così sostenuto di operatori dei media, specie del nord Europa. Il crollo di un ponte che costituiva un asse strategico per la viabilità nord-sud dell'Italia e collegamento in direzione della Francia rappresenta, con il drammatico bilancio in vite umane perse, una notizia di primo piano anche all'estero.