Sui social network (n particolare su Twitter), è in corso da qualche ora una vera e propria gogna mediatica nei confronti della famiglia benetton, che controlla la Società Autostrade. Subito dopo le prime dichiarazioni dei ministri Di Maio, Salvini e Toninelli contro Autostrade per l'Italia controllata, attraverso Atlantia, dalla famiglia veneta. Centinaia di tweet in poche ore contro il gruppo, alcuni con una foto del gruppo familiare sorridente e al completo, altre con un fotomontaggio dove si vede il fotografo Oliviero Toscani che ha in mano una foto del ponte crollato. "Adesso ti metterai una maglietta rossa per le vittime di Genova?", gli scrive un utente facendo riferimento alla manifestazione del 7 luglio scorso per i migranti.
Molto condiviso anche un fotomontaggio dove si vede il ponte crollato con la scritta "United Colors of Benetton". "Non comprerò mai piu' un capo di abbigliamento Benetton" scrive una utente. Altri mettono nel mirino le compagne sociali di Benetton: "Fanno propaganda immigrazionista, si preoccupano dei #migranti e mostrano il loro volto buonista ma sono gli stessi che lasciano crollare ponti e morire il nostro popolo. Nazionalizzare le autostrade, basta speculazione". Molte accuse anche ai governi Prodi e D'Alema, ai quali viene fatta risalire la concessione; e Renzi, per la scelta dell'allora ministro Delrio di "allungare la concessione".
In mattinata il ministro di Maio è stato esplicito: il crollo del ponte Morandi a Genova Si poteva evitare. "Basta guardare le condizioni visibili a tutti di quel ponte per capire che la manutenzione non è stata fatta. Non è stata una fatalità", ha dichiarato ai microfoni di Radio radicale: "I responsabili hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l'italia. Per anni si è detto che fare gestire ai privati sarebbero state gestite meglio che Stato".
Ancora il ministro M5s: "Oggi così abbiamo uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza e non c'era niente che facesse immaginare il crollo. Autostrade doveva fare la manutenzione e non l'ha fatta. Incassa i pedaggi più alti d'Europa e paghe tasse bassissime peraltro in Lussemburgo. Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe. Il ministro Toninelli ha già avviato le procedure per il ritiro della concessione e per comminare le multe. Se un privato non è in grado, le gestirà lo Stato".
Posizione condivisa anche dal ministro Salvini. E sui social l'attacco alla famiglia Benetton è scattato immediato. "Il problema del crollo del ponte dipende dal fatto che quando paghiamo un pedaggio immaginiamo che quei soldi siano reinvestiti in manutenzione ma invece si dividono gli utili e i ponti qui crollano", ha aggiunto Luigi Di Maio ai microfoni di Rainews. "Per la prima volta - ha aggiunto - c'eè un governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro. Autostrade ha poi la sede finanziaria in Lussemburgo, quindi manco pagano le tasse. Se il ponte era pericolante dovevano dire che andava chiuso".
Il ministro ha poi annunciato un monitoraggio a livello nazionale per verificare le condizioni delle infrastrutture: "Ora vedremo tutte le inadempienze compiute. Deve essere chiaro: Autostrade è stata politicamente coperta dai precedenti governi e noi non vogliamo fare da palo a chi doveva fare manutenzione e non l'ha fatto".