Attirato fuori dall'abitazione, una casa rurale in contrada Selva, con una scusa e freddato con due colpi di pistola al torace. Giuseppe Matarazzo, 45 anni, di Frasso Telesino è stato ucciso così la sera del 19 luglio.
Era uscito dal carcere a fine giugno, dopo aver scontato la condanna a 11 anni e sei mesi, per violenza sessuale su minori, ma era comunque sottoposto a misure di sorveglianza. Era stato arrestato nel 2009 nell'ambito delle indagini sul suicidio, avvenuto un anno prima, di una ragazzina di 15 anni, trovata impiccata a un albero vicino casa sua nel giorno dell'Epifania.
I carabinieri scoprirono che sia lei che la sorella più grande di un anno era state vittime di violenze sessuali dall'allora 35enne. L'uomo si è sempre professato innocente, ma la sua versione non ha mai convinto, al punto che i giudici d'Appello inasprirono la condanna a 10 anni ricevuta in primo grado.
Intorno alle 20 di giovedì Matarazzo è uscito dalla casa degli anziani genitori, senza spiegare perché e poco dopo proprio il padre e la madre hanno sentito i colpi di pistola. I due anziani si sono precipitati fuori e hanno trovato il corpo senza vita del figlio. Le indagini da parte dei carabinieri del comando provinciale di Benevento non escludono altre piste, ma al momento l'ipotesi più convincente resta la vendetta per i fatti di dieci anni fa.
Per tutta la notte i militari hanno ascoltato parenti e amici dell'uomo, ma anche persone che conoscevano particolari importanti della vicenda.
Matarazzo, che lavorava come pastore, era stato condannato per violenza sessuale e non per l'istigazione al suicidio contestata dai pm. I carabinieri erano arrivati a lui indagando sull’apparentemente inspiegabile suicidio, avvenuto il 6 gennaio del 2008, di Michela Iorillo, una ragazza di 16 anni, vicina di casa dell’uomo. Figlia anche lei di un pastore, ricostruisce il Corriere, nel pomeriggio dell’Epifania uscì per andare a dare da mangiare agli animali, invece si inoltrò nei campi, raggiunse un albero e si impiccò.
Grazie anche alle ammissioni di alcune amiche, i carabinieri scoprirono che la ragazza, infatuatasi non ancora quattordicenne di Matarazzo, era stata completamente soggiogata, e ne subiva gli abusi da due anni. Inoltre accertarono che prima di lei anche la sorella era stata violentata dal vicino di casa.