La legittima difesa fa la sua irruzione nell’agenda politica. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha annunciato che arriveranno “entro l’autunno” le prime riforme che riguardano il suo dicastero: uno dei dossier sul tavolo è proprio quello che regola il diritto di difendersi. È tempo di “eliminare le zone d’ombra che rendono difficile e complicato dimostrare che si è agito per legittima difesa”, le parole di Bonafede di fronte alla commissione Giustizia del Senato.
“Una priorità” che però rischia di dividere Lega e Forza Italia
Per il ministro del Movimento 5 Stelle, rivedere la norma che stabilisce i margini della legittima difesa è una priorità. Almeno a parole. E così Forza Italia, da sempre sostenitrice del garantismo, esprime sì soddisfazione ma invita a muoversi rapidamente: “Bene che (i grillini, ndr) dicano di voler approvare la legittima difesa, ma aspettiamo i fatti”, è il commento di Mariastella Gelmini. Fatti che i cinque stelle dovranno mettere a punto con i compagni di governo della Lega. Su questo punto Bonafede avverte Salvini: il tema “non riguarda solo la sicurezza ma anche la giustizia”, dice rivendicando la competenza in materia. Tra Lega e M5S, insomma, sta andando in scena “un duetto che porta all’immobilismo”, scrive il Giornale: ecco perché Forza Italia ha deciso di dare uno scossone presentando a Montecitorio la propria proposta al grido di “la difesa è sempre legittima”.
La battaglia del partito di Berlusconi si fonda su tre cardini: il primo è che “il cittadino deve avere il diritto di tutelare i propri beni”. Tradotto, stop al cosiddetto eccesso di difesa. Forza Italia vuole ribaltare il modello attuale, e quindi niente più proporzionalità per chi si difende in casa: FI vuole che non venga preso in considerazione “nessun eccesso colposo di legittima difesa se il criminale entra in casa, in negozio, in ufficio”, spiega il Giornale (e siamo al secondo punto cardine). Per finire, maggiore vicinanza dello Stato alla persona offesa, cioè sostegno economico e copertura delle spese legali per il cittadino che ha subito un’aggressione.
La bozza del leghista Molteni
Lo scorso 23 marzo il deputato della Lega Nicola Molteni – oggi sottosegretario agli Interni – presentava una proposta di legge per riformare la legittima difesa e combattere furti e rapine. Episodi di “violenza che non risparmiano neppure anziani o bambini e che spesso sfociano in esiti mortali per gli aggrediti”, e che rendono, secondo Molteni, necessaria la riforma dell’articolo 52 del codice penale, quello che riguarda la legittima difesa. La proposta si articolava sull’aumento delle pene per il furto in abitazione come deterrente e sulla “presunzione di legittima difesa”. La sua proposta, riporta Huffington Post, si concretizza nel modificare l’art. 52 aggiungendo il seguente comma: “Si considera che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l'ingresso o l'intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell'immobile, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di una o più persone”.
La legittima difesa oggi
L’articolo 52 del codice penale italiano stabilisce che “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”. In altri Paesi la legittima difesa funziona in maniera leggermente differente: ne abbiamo parlato in un recente articolo. In un altro approfondimento abbiamo invece analizzato il numero di reati commessi in Italia: nel 2017 le denunce sono calate del 10%, un dato opposto al crescente senso di paura. Un sentimento che pare diffondersi, stando al rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia realizzato dal Censis con Federsicurezza.