Stop ai Tutor sulle autostrade, il sistema di controllo della velocità sulle autostrade è stato spento. E in attesa dei nuovi modelli, tornano protagonisti gli Autovelox. Sulla rete autostradale ci sono ancora oggi 108 postazioni fisse (qui l'elenco completo). Questi sistemi di rilevazione di velocità, infatti, non sono mai stati disattivati del tutto e verranno integrati con altre stazioni mobili, soprattutto in presenza di cantieri.
Il risultato è che chi prima avendo una notevole capacità economica ignorava i Tutor (poteva non comunicare all’autorità i dati del conducente e quindi pagare una seconda multa di 282 euro senza alcuna decurtazione dei punti dalla patente), ora dovrà stare più attento perché come avviene in altri Paesi europei potrebbero arrivare anche in Italia contestazioni immediate di violazioni di velocità grazie all'uso di doppie pattuglie. Una che constata la violazione, l'altra più avanti che blocca l'auto. In questo caso, patenti a rischio, altro che "via libera per tutti".
Perchè sono stati disattivati i Tutor?
Non è una questione di ammodernamento ma un obbligo legale: dopo la vertenza scattata il 10 aprile tra Autostrade per l'Italia e la Craft, l'azienda che ne rivendica i diritti sul brevetto, il funzionamento dei Tutor sulla rete autostradale, gestito dalla Polizia stradale, è stato sospeso in attesa della definizione del contenzioso. Nel frattempo Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICV e PM che rileva sempre la velocità media.
Come saranno i nuovi tutor?
Prima delle vacanze estive i vecchi tutor saranno rimpiazzati da altri sistemi tecnologici dotati di telecamere che immortaleranno tutti i mezzi che transiteranno sotto i loro obiettivi e poi trasmetteranno i dati criptati in tempo reale ad un portale che li elaborerà. Secondo quanto spiegato al Corriere della Sera Roberto Sgalla, direttore delle Specialità della Polizia “è stato già omologato dal ministero dei Trasporti nel maggio dello scorso anno (provvedimento N. 3338 del 31 maggio 2017) ed è innovativo sostanzialmente nel modo di accertare le multe grazie a un software tecnologico. Li stiamo installando di notte per creare meno disagi alla circolazione: lo utilizzeremo, in via sperimentale, da luglio. Iniziando dai tratti più trafficati dall’esodo estivo”. I nuovi tutor, riportano i giornali, funzioneranno attraverso wi-fi.
Cosa era successo
A imporre lo spegnimento dei Tutor è stata una sentenza della Corte d’Appello di Roma che costringe Autostrade per l’Italia a provvedere alla eliminazione del sistema di sorveglianza, la cui dislocazione sul territorio nazionale è consultabile qui. Secondo i giudici, come riporta Repubblica, “costituisce contraffazione del brevetto di cui è titolare una piccola azienda di Greve in Chianti, la Craft, fondata da un ex tecnico della Galileo Romolo Donnini”. Secondo il Fatto Quotidiano, la società fiorentina di Donnini aveva anche chiesto un risarcimento da 7,5 miliardi di euro, una cifra che non verrà corrisposta.
Secondo Sgalla, “l Tutor ha contribuito a ridurre del 70% la mortalità sulle autostrade e anche dal punto di vista dell’educazione stradale ha funzionato visto che le multe per eccesso di velocità sono calate da 614.431 del 2016 a 502.535 dello scorso anno (-18,21%). La novità ja messo in allerta l’Asaps, che ha fatto sapere che solo nell’ultimo weekend, si sono contate 27 vittime sulle strade, il record del 2018.