Ci sono alcuni assiomi sul mondo che apprendiamo da bambini. Il mare è salato. Le piante crescono verso la luce. Gli orsi vanno in letargo in inverno. Eppure dobbiamo ricrederci, sembra che per gli orsi il lungo letargo invernale è ormai solo un vecchio ricordo. Il caldo anomalo che anticipa la bella stagione confonde l’istinto degli animali alterandone l’orologio biologico.
"I cambiamenti climatici, - spiegano al New York Times i ricercatori del Nevada Department of Wildlife - portano a inverni più caldi e primavere anticipate che possono interrompere sia le scorte alimentari che i ritmi biologici - facendo cambiare agli orsi neri americani le loro abitudini di ibernazione" in alcuni casi addirittura "gli animali non vanno per niente in letargo rimanendo svegli tutto l'inverno".
Per ogni grado in più di temperatura in inverno, ha calcolato una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Ecology, gli orsi riducono il periodo di letargo di sei giorni.
Inoltre le alte temperature hanno talmente allungato il periodo di disponibilità delle bacche di sambuco da farlo coincidere con il passaggio dei salmoni. Non sapendo cosa scegliere gli orsi restano nei boschi, fanno il pieno di vitamine, ma trascurano i grassi che sono la fonte primaria per affrontare il letargo e allattare i cuccioli.
L'allarme resta alto anche in Italia, come riporta il quotidiano La Repubblica: "un gruppo di escursionisti abruzzesi, ai primi di marzo, con la neve alta, si è trovato a un palmo di distanza da un orso bruno marsicano. All’inizio di aprile, in Val Brembana, gli allevatori hanno iniziato a presentare le prime richieste di risarcimento danni".
C'è da aggiungere che gli inverni più miti rischiano di confondere l’istinto degli animali. Infatti, mentre si riduce il periodo trascorso dagli orsi nelle tane, aumentano le segnalazioni di danni, soprattutto nel periodo freddo in cui giardini e bidoni della spazzatura diventano fonti preziose di cibo. Il clima imprevedibile può portare a gelate primaverili, come quella del 2017 che ha reso introvabili noci e semi di faggio. Oppure può causare periodi di siccità dannosi per i mirtilli. Agli orsi non resta che ricorrere a mais, bidoni della spazzatura e ovili.