Salta anche quest'anno il corteo unitario del 25 aprile nella capitale. La Comunità Ebraica di Roma ha annunciato che non prenderà parte alla manifestazione organizzata dall'Anpi, alla luce della presenza della rappresentanza palestinese che vi parteciperà "con kefiah e bandiere", come comunicato. E ha accusato l'Anpi di ambiguità sulla presenza dei palestinesi. Lo scontro tra la comunità Ebraica e l'Anpi si è consumato nonostante la mediazione della sindaca di Roma, Virginia Raggi.
L'Anpi si dice "sorpresa"
Prima della risposta negativa degli ebrei della capitale, l'Anpi di Roma aveva provato a lanciare un nuovo appello a manifestare insieme. "Siamo sinceramente sorpresi - scriveva in una nota - per la possibile rinuncia all'unità faticosamente costruita per il corteo del 25 aprile. Abbiamo molto lavorato e lavoriamo continuamente per questo obiettivo, con la maturata sicurezza, che continuiamo a rafforzare con il nostro impegno, che tutti i partecipanti al corteo accoglieranno con il dovuto rispetto i simboli di tutte le formazioni combattenti e partigiane, a settanta anni dalla entrata in vigore della Costituzione e ad ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali".
Ma la Comunità si è infuriata. "L'Anpi, nonostante gli accordi non ha voluto prendere una posizione ufficiale e definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile. Non basta una nota ambigua in cui si invitano tutti a partecipare - ribadiscono gli ebrei di Roma - perché in questa giornata bisogna portare rispetto alla Storia e ai suoi protagonisti. L'equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata Ebraica è inaccettabile e antistorica e se l'Anpi non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria. Siamo grati alla Sindaca di Roma Virginia Raggi - conclude la nota - per l'impegno profuso in questi mesi nel tentativo di favorire un corteo unitario in occasione di questa Festa e ci rammarichiamo che, nonostante l'impegno dell'amministrazione, non sia stato possibile tornare a corteo unitario, ma purtroppo non ci sono le condizioni".
Dureghello: "La presenza dei palestinesi non ha senso"
La partecipazione dei palestinesi al corteo romano "non ha senso - rincara la dose Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma - così come non c'entrano le rivendicazioni di qualunque cosa che non sia attinente al 25 aprile italiano. Ancora di più, su questo tema non c'entra chi si spende per rappresentare chi all'epoca aveva fatto una scelta differente, esplicita, alleandosi con il nazismo attraverso il gran Mufti. Si può parlare di tutto, ma è coerente parlare, il 25 aprile, solo del 25 aprile.
Celebrazioni separate, dunque. Domani la Comunità si recherà alle ore 9.30 alle Fosse Ardeatine e successivamente alle ore 10.00 a Via Tasso per un momento pubblico di raccoglimento per ricordare la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
Il corteo dell'Anpi, invece, partirà invece da via G. Genocchi (parcheggio regione Lazio) e si snoderà tra i quartieri di Garbatella ed Ostiense per raggiungere Porta San Paolo, dove sono previsti i comizi del presidente provinciale dell'Anpi Roma, Fabrizio De Sanctis e di altri partigiani. Secondo gli organizzatori sono attese migliaia di persone. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato che la memoria della Resistenza e le celebrazioni del 25 aprile sono importanti perché ancora oggi "Affiorano ogni tanto segnali che manifestano rigurgiti di autoritarismi, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona umana, di antisemitismo, di malintesi egoismi nazionali".