Tre persone sono morte in un incidente in una fabbrica di lamine di acciaio a Milano. Due sono decedute dopo il ricovero negli ospedali di Monza e Sacco e la terza al San Raffaele.
L'azienda in cui è avvenuto l'incidente è la Lamina Spa produce lamine in acciaio e titanio a Milano, in via Rho, zona Greco.
Intorno alle 16.50 quattro operai sono stati soccorsi dal 118 perché trovati privi di sensi. Secondo il Corriere le vittime sono state intossicate da un gas durante operazioni di pulizia di un forno interrato a circa due metri di profondità in una buca nel terreno. Due operai ricoverati in codice giallo all’ospedale Santa Rita sono fuori pericolo e non avranno bisogno neanche della terapia in camera iperbarica. È rimasto intossicato anche il capo squadra dei vigili del fuoco, tra i primi giunti a prestare soccorso: una lieve intossicazione, è stato trasportato in codice giallo al Niguarda per accertamenti.
Cosa produce l'azienda
Dal 1949 la Lamina Spa lamina a freddo nastri di alta precisione in acciaio e titanio. La produzione tradizionale è di acciai al carbonio per il mercato italiano, ma dagli anni '70 ha orientato la produzione al settore dei nastri inossidabili impiegati nella costruzione di molle industriali. Esportail 50% della produzione sul mercato europeo ed è presente a livello mondiale nella produzione di nastri sottili in titanio.
Ed è subito polemica politica
"E' una tragedia terribile che non dovrebbe mai verificarsi. La legislazione italiana sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è considerata una buona legislazione e il sistema dei controlli interviene su 200.000 imprese ogni anno. Serve, però, anche un impegno permanente di tutti i soggetti interessati ed una peculiare attenzione da parte degli imprenditori perchè non dovrebbe mai accadere che un lavoratore perda la vita mentre svolge la sua attività".
Giuliano Poletti, ministro del Lavoro
"E' indubbio che la tragicità dell'evento non possa non porre grandi interrogativi sul rispetto delle misure di sicurezza previste per il tipo di lavorazione. Un altro gravissimo infortunio sul lavoro ripropone la drammaticità del fenomeno nel nostro Paese, che in questo ultimo anno ha registrato una pericolosa inversione di tendenza".
Cgil e Fiom Nazionale
"Non si può continuare a morire di lavoro. La salute ed il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono un tema cruciale per la vita delle persone.
Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl
"All'origine di queste tragedie c'è non solo l'inosservanza delle norme in materia ma anche un gravissimo deficit di sensibilitò e cultura della sicurezza. I dati, purtroppo inequivocabili nella loro drammaticità, impongono una forte e urgente riflessione sulle misure da adottare".
Francesco Laforgia, Liberi e Uguali
"Ribadiamo l'assoluta necessità che tutti contribuiscano affinché ogni giorno la sicurezza sui luoghi di lavoro sia un impegno di civiltà e dignità irrinunciabile"
Maurizio Martina, vicesegretario del PD