Molto si è discusso e molto si continua a discutere sulla multa da 1.500 euro che lo chef Antonino Cannavacciuolo si è beccato per "irregolarità" nel suo bistrot a Torino. Facciamo un po' di chiarezza per capire come stanno le cose.
L'irregolarità contestata risiede tutta in un asterisco mancante sul menù, come dice lo chef? Non proprio: i Nas gli hanno contestato di non aver registrato la tracciatura di alcuni prodotti e hanno denunciato per frode la moglie, Cinzia Primatesta, e il direttore del locale Giuseppe Savoia per non aver indicato con precisione sul menù quali cibi fossero cucinati con materie prime congelate.
"Sul menù mancava solo un asterisco, e il cibo in frigo era per noi. Certo che, con storie come questa, viene voglia di andarsene" ha detto Cannavacciuolo a Repubblica all'indomani dell'ispezione, "La frode è un'altra cosa, vuol dire ingannare i clienti e questo non lo abbiamo mai fatto. E' la legge che impone di abbattere il pesce, e questo nel menù era spiegato, anche se solo in fondo alla carta. Abbiamo commesso un errore, ma non in malafede".
Cosa dice la legge
La legge italiana obbliga da vent’anni chi somministra o consuma prodotti ittici crudi (o cotti a una temperatura inferiore ai 60 gradi centigradi) a usare pesce congelato o a congelarlo per 24 ore a meno 20 gradi. Solo dopo questo passaggio l'alimento può essere mangiato: ecco perché nelle cucine dei ristoranti è comparso l’abbattitore, il congelatore che abbatte la temperatura del pesce in tempi rapidissimi.
C'è poi la questione della pasta trovata in frigorifero. Lo chef campano ha una spiegazione anche per quello. "Ai clienti serviamo sempre pasta fresca, ma quella che avanza mica la buttiamo via: la conserviamo per il nostro consumo".
E infine la mancata tracciatura di alcuni alimenti. Un problema di tempo, assicura Cannavacciuolo, l'unico problema è la mancata trascrizione delle schede dei fornitori sui registri perché, probabilmente, "negli ultimi tre giorni nessuno aveva trovato il tempo di farlo".
"Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo - ha protestato Cannavacciuolo in un’intervista - si parla tanto delle difficoltà che gli imprenditori sopportano per lavorare in Italia, in qualsiasi settore. Ecco: storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte".
La maledizione di Masterchef
E c'è già chi parla della 'maledizione di Masterchef'. Secondo il Giornale, i giudici della trasmissione hanno avuto tutti qualche rogna.
Joe Bastianich ha visto chiudere definitivamente il Ricci, il locale storico riaperto un paio di anni fa dall'imprenditore con Beleen Rodriguez e altri due soci in piazza della Repubblica a Milano e mai decollato. Poi c'è lo scandalo sessuale che ha travolto Mario Batali, il cuoco italoamericano suo socio in un gruppo che detiene una ventina di locali negli Usa.
Nemmeno Bruno Barbieri dorme sugli allori: il Fourghetti, aperto a Bologna qualche mese fa, non ha entusiasmato i critici. Carlo Cracco, appena uscito dalla trasmissione, ha perso una delle due stelle Michelin per la sua sede di via Victor Hugo a Milano ed è in ansia per l'imminente apertura in Galleria Vittorio Emanuele.