Se già l'albero piantato a Piazza Venezia nel Natale 2016, il primo da sindaca di Virginia Raggi, non aveva incontrato esattamente il favore dei cittadini, un'accoglienza ancora più spietata è stata tributata a quello, non proprio rigoglioso, addobbato per le festività di quest'anno, già battezzato dai romani "Spelacchio". E l'hashtag #Spelacchio è una delle più twittate in questi giorni dagli utenti della Capitale, che danno sfogo allo spietato, proverbiale sarcasmo del popolo capitolino.
Ma, come fa notare qualcuno, se non si discriminano le persone dalle apparenze, perché bisognerebbe farlo con gli alberi?
Anzi, Spelacchio può diventare una bandiera dei diseredati.
Ma non tutti sono così comprensivi e aperti.
Chi di Spelacchio ha fatto un vessillo non può però accettare in silenzio cotanta intolleranza.
Uno dei filoni umoristici più gettonati è quello che vede in Spelacchio uno spot a favore della legge sul biotestamento
Non poteva non unirsi all'ironia generale l'Osho romanesco che è tra i profili umoristici più amati dai social.
Non manca, ovviamente, chi la butta in politica.
E in questi casi, si sa, i toni superano presto i livelli di guardia.
In conclusione è comunque corretto ricordare che gli alberi di Natale brutti, a Roma, non sono certo una novità.