Un errore durante il parto la rende tetraplegica e sordocieca. Storia di Eleonora

Sonia Montrella
 Eleonora Gavazzeni con Papa Francesco
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  Eleonora Gavazzeni

Cosa accadde quella notte

  • Ore 10 del 2 dicembre - con tre giorni di anticipo rispetto alla data prevista per il parto, Benedetta e suo marito corrono in ospedale: la donna è in preda alle doglie. Trascorreranno 15 ore prima che Eleonora venga al mondo alla mezzanotte e sei minuti del 3 dicembre. Nel frattempo saranno prese una serie di decisioni sbagliate.
  • Ore 16 - la diabetologa che ha in cura la donna che soffre della patologia congenita con un ottimo livello di controllo, chiede più volte che Benedetta sia sottoposta a parto cesareo. Della stessa opinione è anche un altro ginecologo. “Me ne occupo io. So io cosa fare”, dirà la dottoressa Dina Paola Cisotto escludendo categoricamente il taglio cesareo.
  • Ore 20 - Racconta all’Agi l’avvocato della famiglia Gavazzeni, Mario Cicchetti che il tracciato cardiotocografico che consente di registrare la frequenza cardiaca fetale mostra sofferenza della bambina. Ma la ginecologa che è in turno, Cristina Dibello, decide di aspettare.
  • Ore 21.20 - il tracciato mostra uno stato “patologico”. Dalle 21.40, per un’ora e 10 minuti, decide di interrompere il tracciato.
  • Ore 22.51 riaccende la registrazione del battito: è “severamente patologico”. A quel punto, la dottoressa cerca di accelerare quel parto impossibile. Fa ripetute manovre di Kristeller sull’addome della mamma di Eleonora, sconsigliate dalle linee guida per un feto in quella posizione e in conclamato stato di asfissia. Richiama in ospedale la collega Dina Paola Cisotto, che, arrivata, non allerta la sala operatoria e, senza visitare la paziente e senza quindi rendersi conto della posizione errata della bimba, ricomincia con le Kristeller. Poi prova con la ventosa, che si sua quando il parto è già a buon punto. Non ce la fa. La ventosa si rompe. Riprova addirittura con un’altra ventosa. Niente. Solo a quel punto le dottoresse decidono di procedere col cesareo, dopo 4 ore di asfissia totale per la bambina.
  • Ore 23.45 Benedetta viene sottoposta ad anestesia totale e portata in sala operatoria. Eleonora viene alla luce poco dopo con una diagnosi impietosa e una condanna a vita: la piccola è totalmente invalida. “La bambina è nata morta – spiega Cicchetti - E’ stata rianimata subito e alle 3.34 è stata trasferita all’ospedale di Padova. Alle 14.30 del giorno successivo è stata trasportata di nuovo a Rovigo e la sera stessa si è disposto un nuovo trasferimento nella sala rianimazione dell’ospedale di Padova dove è rimasta fino a gennaio.

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