Presidi sul modello di quelli sperimentati nella 'terra dei fuochi', composti de agenti della Guardia di Finanza, della Polizia Locale e dell'Esercito, che verifichino non vengano introdotti illegalmente nei campi Rom della Capitale rifiuti, destinati poi a diventare roghi tossici. Questo il progetto annunciato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi per risolvere una delle più gravi emergenze tra le tante che attanagliano la Capitale.
Sul tema è in corso un dialogo tra il Campidoglio e il governo: il ministro dell'Interno Marco Minniti si è già mostrato disponibile: ora partirà la contrattazione tra le parti sul numero effettivo di militari che potrebbero essere impiegati. "Abbiamo iniziato a chiedere l'arrivo dell'esercito, ci siamo confrontati molto col Prefetto a riguardo ma abbiamo capito che non si possono distogliere uomini dall'operazione strade sicure", ha spiegato la sindaca, "allora abbiamo chiesto altri uomini come avvenuto in Campania per l'emergenza della terra dei fuochi; il prefetto è stato in Commissione Periferie un mese fa per parlarne".
"Arresto in flagranza anche per chi appicca i roghi"
"Vogliamo anche che per chi appicca i roghi tossici sia previsto l'arresto in flagranza di reato cosa al momento non prevista dal nuovo codice per i reati ambientali", ha aggiunto Virginia Raggim "questa amministrazione da subito ha posto l'accento sulle periferie ma da subito si è resa conto che lo sforzo da soli non basta. Ringraziamo il governo per aver aderito alla nostra richiesta di portare l'esercito per monitorare i roghi tossici, speriamo di poter ringraziare anche il Parlamento per l'accoglimento della nostra richiesta sul codice ambientale".
Previsto un giro di vite anche su chi rovista nei cassonetti: "Il regolamento è in fase di ultimazione, stiamo rivedendo alcuni aspetti e a breve iniziera' l'iter nelle commissioni. Sì, il rovistaggio è una delle condotte da sanzionare previste dal nuovo regolamento". Quanto alla chiusura dei campi Rom, la sindaca, in una conferenza stampa sulle periferie al Santa Maria della Pietà, ha sottolineato che "non è qualcosa che avviene dall'oggi al domani, perché sono oltre 4 mila persone e non è semplice".