Anabolizzanti, farmaci contro le disfunzioni sessuali, medicinali oncologici: queste le categorie più soggette alla contraffazione e al traffico internazionale di medicinali, in cui anche la grande criminalità organizzata fa affari. Sono circa 2,5 milioni le confezioni sequestrate dal 2014 a oggi dal nucleo Carabinieri tutela della salute, secondo quanto riportato questa mattina dal comandante del reparto, generale Adelmo Lusi, durante un convegno collaterale al G7 della Salute che si sta svolgendo a Milano, presso il Museo della scienza e della tecnologia. Oltre quattro milioni fra fiale e compresse. "L'ultima operazione, la "Pharmimport" proprio qualche giorno fa, il 31 ottobre, quando i Nas dell'aeroporto di Milano hanno sequestrato un enorme quantitativo di farmaci importati dall'estero: oltre 9mila pastiglie in 151 plichi postali. I destinatari, 12 soggetti, sono stati identificati e denunciati", ha spiegato Lusi a margine del convegno.
Numeri impressionanti negli ultimi 4 anni
Il riassunto dell'attività operativa svolta dal nucleo in 4 anni presenta numeri importanti: 17.459 controlli, 215 persone arrestate, 3mila e 200 denunciati. oltre 7mila i reati riscontrati e denunciati, cui hanno fatto seguito quasi 2mila segnalazioni e 4mila e 500 sanzioni amministrative. I reati vanno dalla commercializzazione di farmaci privi di autorizzazioni all'immissione in commercio, alla ricettazione, fino alla violazione della normativa antidoping e all'acquisto di sostanze "stupefacenti e psicotrope". Le organizzazioni riescono a muovere interi carichi su grandi navi, come ha dimostrato l'operazione di ieri al porto di Gioia Tauro (costola di un altro grande sequestro effettuato al porto di Genova) in cui Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, hanno scovato un carico di 24 milioni di pastiglie di "tramadolo", anche conosciuto come "droga del combattente" perchè utilizzato dai kamikaze islamici. La sostanza oppioide, sintetica, passava per l'Italia, provenendo dall'India ed era diretta al nordafrica.
Lorenzin: "Serve più coperazione"
Per contrastare la contraffazione dei farmaci "serve più cooperazione internazionale", spiega il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Serve anche però "rafforzare le best practice", analizzando i "rischi della contraffazione online". Il contrasto al crimine farmaceutico è una "questione prioritaria" che riguarda "il mercato globale".
I Nas collaborano già strettamente con Interpol, Europol e Aifa. Tuttavia, "si auspica un’armonizzazione della normativa a livello internazionale, anche per gestire il crimine online – ha detto il Comandante Lusi, leggiamo sulla Stampa, soffermandosi sul noto fenomeno dei furti di farmaci a danno delle farmacie interne alle aziende ospedaliere, soprattutto per patologie oncologiche e neurodegenerative (e quindi molto costosi). "Il modus operandi mostra la presenza di una o più organizzazioni, composta da sottogruppi indipendenti, che svolgono ciascuno un proprio ruolo nelle diverse fasi di acquisizione delle informazioni, esecuzione del furto, ricettazione e trasporto, re-immissione in commercio dei farmaci. I furti avvengono su commissione e interessano solo certi farmaci. Inoltre, la frequente assenza di infrazioni indica la presenza di un basista interno. Le operazioni avvengono nel fine settimana, quando mancano i controlli, e comunque soprattutto nelle aree caratterizzate da grande criminalità endogena".