L'Oref, l'organismo di revisione economica e finanziaria, boccia il bilancio consolidato 2016 del Campidoglio, ma la Giunta Raggi va avanti lo stesso e l'Assemblea capitolina, poco dopo le 21 di venerdì 29 settembre, lo approva con 27 voti favorevoli e 5 contrari. Questa, come scrive il quotidiano romano Il Tempo, in estrema sintesi la cronaca dell'ennesimo psicodramma vissuto dall'amministrazione presieduta da Virginia Raggi. La bocciatura da parte dell'Oref ha scatenato l'ira dell'assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, che ha definito i revisori come persone che approfittano del loro ruolo tecnico "per esprimere giudizi politici che non gli competono". "Se i revisori vogliono fare politica devono candidarsi e ottenere il consenso dei cittadini. Altrimenti devono attenersi alla loro funzione e lasciare ai portavoce dei romani, legittimamente eletti, il compito di compiere le scelte per il futuro della Capitale", tuona.
I dubbi del M5s sulla presidente Tiezzi
Dai pentastellati è poi partito un attacco all'Oref (organismo verso il quale Virginia Raggia aveva espresso apprezzamento ai tempi della giunta Marini) e, nello specifico, della presidente Federica Tiezzi che, come si legge su Repubblica, "notizie di stampa, non smentite, ci dicono che sia indagata a Rieti per reati pesanti come la bancarotta fraudolenta".
"Tutti coloro che sono in buonafede dovrebbero unirsi e chiedere un passo indietro – scrive su facebook il capogruppo M5S Paolo Ferrara - Per quale motivo le notizie di stampa che raccontano di Tiezzi e Raponi indagati per bancarotta non sono state smentite? Non hanno potuto farlo? Chiedo al presidente Gentiloni di intervenire perchè ci troviamo di fronte ad una situazione gravissima".
La replica a Lemmetti
La presidente Tiezzi, scrive Huffington Post, ha replicato sia a Ferrara che all'assessore Lemmetti. "In quanto ai reati di cui mi si accusa - spiega - si tratta di situazioni che verranno a breve chiarite e in cui mi ritrovo coinvolta senza alcun fondamento. Sono certa che verrà tutto chiarito a breve". Inoltre chiarisce il ruolo dell'Oref: "Per quanto riguarda il fare politica, noi siamo professionisti iscritti in albi e svolgiamo un compito molto delicato per la salvaguardia della salute degli enti, pertanto il nostro giudizio è solo esclusivamente e sempre di natura tecnica e mai politica, altrimenti sarebbe snaturato il nostro ruolo. Esprimiamo giudizi solo sui numeri ed è un dato di fatto che la riconciliazione dei saldi nel consolidato sia da completare".
"La riconciliazione dei debiti e dei crediti tra il Campidoglio e le sue partecipate non è completa - si legge su Nextquotidiano - e quindi, ad oggi, non corrisponde al vero. Le sembra un giudizio politico? Poi noi come revisori siamo estratti a sorte dalla Prefettura, sono capitata qui per caso. La verità è che in Comune se lo sarebbero dovuti aspettare". Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Se in Comune non sono stati capaci a redigere due bilanci non è colpa nostra - dice la Tiezzi -. Erano mesi che scrivevamo che questo lavoro per conciliare i debiti e i crediti non riconosciuti andava fatto e alla svelta. Hanno iniziato solo due mesi fa, ma era una partita da svariate centinaia di milioni. Anche il ragioniere generale ha dato un parere con riserva".
Perché l'Oref ha bocciato il bilancio consolidato
Il bilancio consolidato bocciato dall'Oref, si legge sul Post, è un documento contabile in cui il comune di Roma aggrega i dati del proprio bilancio con quelli delle società controllate e partecipate, come Atac, che si occupa del trasporto pubblico, e Ama, che si occupa dei rifiuti. Il bilancio deve essere approvato ogni anno entro il 30 settembre ed è in genere considerato meno importante del bilancio consuntivo, che va presentato entro il 30 aprile e mostra entrate e uscite del comune nell’anno precedente e di quello di previsione, in cui stabiliscono le spese per l’anno successivo.
Secondo l’Oref il bilancio consolidato presentato dalla giunta non mostra "in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale". Il problema è la mancanza di chiarezza nei bilanci delle società controllate dal comune, in particolare dei crediti e i debiti che queste hanno nei confronti dello stesso comune. La società che desta le maggiori preoccupazioni è Atac. Per le stesse ragioni lo scorso dicembre l’Oref aveva prima bocciato e poi, a luglio, approvato con riserva il bilancio di previsione presentato dalla giunta.
Lemmetti insiste: "L'Oref non doveva esprimere giudizi"
"L'Oref ha espresso un parere non favorevole alla delibera. Parere non richiesto dalla legge, che prevede che i revisori rilascino solo una relazione sul Consolidato senza esprimere giudizi. A prescindere dalla connotazione politica che assume la valutazione negativa sul Bilancio consolidato, l'organo di revisione avrebbe rilevato una rappresentazione non veritiera e corretta della riconciliazione dei debiti e dei crediti. Ma secondo la Corte dei Conti, richiamata nella stessa relazione, la certificazione di tale riconciliazione spetta proprio all'Oref". Lo scrive l'assessore capitolino al Bilancio, Giani Lemmetti, sul suo profilo Facebook.
"I revisori dei conti ci attribuiscono la mancanza di un'attività che spetta a loro stessi - aggiunge - e su tale mancanza fondano una parere negativo non previsto dalla normativa. La verità è che noi abbiamo redatto il primo Bilancio Consolidato di Roma Capitale nel pieno rispetto delle norme di legge. Ringrazio i consiglieri della maggioranza che hanno difeso il lavoro svolto e l'hanno approvato. Finalmente abbiamo potuto scattare una fotografia dei bilanci di Roma Capitale e delle due società partecipate Ama e Atac e ci siamo resi conto del loro stato al 31 dicembre 2016. È uno strumento informativo - conclude - che sarà utile per assumere le scelte necessarie a rilanciare l'azione dell'amministrazione e delle sue principali aziende, per offrire servizi sempre migliori alla città".