"Siamo dalla parte della ragione, anche se con mezzi poco leciti". Parlano gli hacker di Libero

Raffaele Angius
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di lettura

Le accuse di Libero: "Assassinato il sito, manomissione delinquenziale"

"Libero diffonde paura e false ideologie"

Qual è l'obiettivo dell'attacco?

Un attacco informatico è a tutti gli effetti un reato però, questo rende la vostra azione un crimine al di là di ogni considerazione personale

Feltri direbbe che, non esponendovi, non ve le assumete...

Un recente studio evidenzia come Anonymous (e tutte le realtà a esso collegate) abbia assunto il ruolo di banditismo sociale per molte persone. Una sorta di 'Robin Hood' moderno che soddisfa il desiderio di rivalsa dei left behind, dei lasciati indietro.

È così che vi vedete? Come dei Robin Hood?

E buone skills informatiche...

Il punto più controverso di questa ricerca è che chi è orientato a sostenere Anonymous sembra essere chi è incline alla delega, a demandare l'azione politica, anziché farsi portatore di un'azione partecipe.

Ci spieghi

Vi definite un collettivo anarchico?

Lo chiedo perché, data l'aleatorietà di Anonymous, non do nulla per scontato.

Ed è lì che si inserisce l'azione di Anonymous…

Caso Steubenville, un hacker ha aiutato a denunciare una banda di stupratori. Voi avete compiuto un attacco informatico al sito di Libero Quotidiano, non è solo una provocazione questa?

Non dico che non ci siano, ma ha fatto bene a puntualizzarlo.

Avete nel vostro curriculum, pur usando metodi poco leciti, anche azioni meno dimostrative e che puntano a risultati più pratici?

O nei vostri obiettivi se preferite...

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