Si attenua seppur di poco l'ondata di caldo nel Sud Italia, ma non diminuisce il numero degli incendi che stanno devastando diversi ettari di boschi e macchia mediterranea in quasi tutte le regioni meridionali, in alcuni casi anche minacciando piccoli centri abitati. Il bilancio parziale è davvero ingente, con il comparto agricolo completamente in ginocchio a causa delle temperature bollenti (fino a ieri sui 40 gradi) e ora anche per le fiamme. L'Europa centro-occidentale è interessata in queste ore da un'area di bassa pressione che sta influenzando il tempo anche sul nostro Paese: nelle prossime ore, mentre si attenuano le precipitazioni, la graduale risalita della pressione determinerà un considerevole rinforzo dei venti dai quadranti nord-occidentali al Sud e sulle isole maggiori.
Situazione critica in Sicilia con roghi che interessano la regione oramai da diversi giorni. Serio allarme nel Ragusano, con un centro per anziani evacuato, mentre la Coldiretti ha lanciato l'allarme per i gravi danni subiti da diverse aziende agricole, denunciando danni per milioni di euro. La stessa organizzazione agricola rileva che in molti casi gli incendi sono da considerarsi dei "veri atti di terrorismo". Martedì il presidente della Regione Rosario Crocetta ha convocato un vertice istituzionale per mettere a punto un piano di emergenza.
In Calabria continua una vera e propria emergenza, con stato di allerta soprattutto nelle province di Vibo Valentia (fino a sabato pomeriggio circa 80 gli interventi dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde) e Reggio Calabria, con diversi centri abitati lambiti delle fiamme, mentre nel Catanzarese brucia da ore anche la Presila. Grossi disagi alla viabilità nel Cosentino, dove a causa del fumo il traffico è stato bloccato o rallentato su diverse strade. In azione numerosi mezzi aerei e Canadair, con decine di lanci d'acqua da questa mattina. La Calabria brucia da nord a sud e spesso le strutture preposte non sono in grado di soddisfare tutte le richieste dio intervento. Un problema che si ripropone, anche in altre regioni meridionali, ogni anno, e che ancora oggi non trova risposte adeguate. Situazione complessa anche in Puglia, dove l'ultimo rogo ha distrutto una pineta a Sant'Agata di Puglia, in provincia di Foggia, dove i Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore per domare completamente le fiamme. I vigili sono ancora al lavoro anelle campagne di Sant'Agata di Puglia dove si sta provvedendo a spegnere gli ultimi focolai dell'incendio che, nelle scorse ore, ha già distrutto oltre 100 ettari di pineta, soprattutto nella zona del Monte Croce, la parte di territorio maggiormente colpita dalle fiamme. E' ancora presto, ha spiegato il sindaco del centro dei Monti Dauni, Luigi Russo, per fare la conta dei danni, anche se dovrebbero essere ingenti. Le fiamme hanno in pratica distrutto un simbolo del paese, la pineta che era stata piantata oltre 60 anni fa. Al lavoro anche gli investigatori per accertare le cause dell'incendio che potrebbero essere di natura dolosa. Stando ad indiscrezioni, infatti, ci sarebbero alcune fotografie in cui si vedrebbe due punti distanti tra loro in cui le fiamme avrebbero preso a distruggere la pineta.
Ma quella di oggi è stata un giornata difficile anche in alcune zone tra Vieste e Peschici dove comunque, al momento, la situazione è sotto controllo.
Per quanto riguarda la Campania, invece, il Dipartimento regionale della Protezione civile ha allertato tutte le strutture comunali considerati i diversi incendi registrati in varie aree.
Stessa situazione in Basilicata, dove lo stato di attenzione rimane alto.