La 30esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è iniziata e fino al 22 maggio terrà impegnati case editrici, autori e appassionati di libri che a quanto pare non sono molti, almeno quelli italiani.
Lo scoraggiante quadro dipinto dall'Istat
Gli ultimi dati sulla lettura non sono incoraggianti. Secondo l'Istat, il 57% della popolazione non legge nemmeno un libro l’anno e a contribuire pesantemente a questo risultato non sono i giovani, non sono gli anziani, ma è la classe dirigente del Paese. Nel 2015 il 38,6% di dirigenti, imprenditori e liberi professionisti dichiara ancora di non aver letto nessun libro (nel 2014 erano il 39,1%), valore che sale al 44,6% tra gli uomini e scende al 25% tra le donne.E solo l’11,6% legge un libro al mese. Anche tra i laureati la situazione non è buona: il 25% (stessa cifra nel 2014) non legge nessun libro nel corso dell’anno, e il 15,3% ne legge uno al mese. Secondo l’Associazione Italiana Editori (Aie) l’esercito dei non lettori si è allargato di oltre 4 milioni rispetto ai 12 mesi precedenti, superando i 33 milioni di persone. Tra le editorie avanzate l’Italia registra il minor numero di lettori, confrontandosi con il 62,2% della Spagna, il 69% della Francia, il 68,7% della Germania, il 73% degli Stati Uniti, l’84% del Canada, l’86% del Belgio fino al 90% della Norvegia.
Internet e libri, sono la stessa cosa?
Se per lettura si dovesse considerare anche quella su internet e sui social network, gli italiani si trasformerebbero in un popolo di lettori. L’istituto di sondaggi Pepe Research ha esaminato le abitudini di lettura e di consumo tecnologico di 2.000 italiani tra i 15 e i 74 anni ed è emerso che il 56% degli intervistati per trovare contenuti narrativi, saggistici o da manuale legge libri, sì, ma consulta anche siti internet, riviste e social network. Se questi contenuti fossero considerati nelle statistiche della lettura al pari dei libri- secondo pepe Research - la percentuale dei lettori raggiungerebbe l’83%.Carta vs Web
I lettori di ebook sono circa 5 milioni e sono in calo nel 2015, rappresentano solo l’8,2% dei lettori di libri. Lo scorso anno per la prima volta si è assistito a una diminuzione del 5,6%, anche nella fascia più giovane della popolazione (15-44 anni). Si può dire che chi legge ha imparato in questi anni a costruire un suo personale mix di formati. Se il 61% degli italiani dichiara di leggere solo libri di carta e un 2% solo ebook, in mezzo troviamo un 37% di persone che si riserva (e vuole) avere possibilità di scegliere come comprare (in libreria o in mobilità) e su quale formato leggere (carta o schermo).
Uno sguardo al mercato dell’editoria
Il mercato del libro italiano torna ufficialmente a crescere dopo quattro anni di crisi. Una timida ripresa si è riscontrata sia nel 2016 che nel 2015. Il settore si lascia alle spalle il più lungo periodo di flessione – di vendite e lettori - che la filiera italiana del libro abbia avuto dal dopoguerra in poi. Il trend è oggi positivo e il mercato nel suo complesso segna un +0,5% e un +0,7% per i canali trade, ovvero quelli rivolti al lettore: librerie, librerie online e grande distribuzione organizzata. Sale a quota 2,530 miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2015, con una crescita del +0,2% sull’anno precedente. Un dato positivo che però non è ancora sufficiente per tirare il fiato, soprattutto quando si confrontano le cifre con quelle del 2011, quando il fatturato era di 3,1miliardi.
L’insieme del digitale continua a crescere e rappresenta l’11% del mercato – Il digitale (ebook + banche dati e servizi web ad aziende e professionisti) vale nel 2015 279 milioni di euro (+16,9% rispetto al 2014) e rappresenta l’11% del mercato. Nel 2011 questo stesso mercato rappresentava il 5,2%.